Il presidente Silvetti tra presente e futuro: «Conero, parco rilanciato. Adesso deve passare da regionale a nazionale»

Il presidente Silvetti tra presente e futuro: «Conero, parco rilanciato. Adesso deve passare da regionale a nazionale»
Daniele Silvetti, da un anno presidente del parco regionale del Conero. Oggi c’è il taglio del nastro dell’Archeodromo, che rappresenta un passo decisivo del...

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Daniele Silvetti, da un anno presidente del parco regionale del Conero. Oggi c’è il taglio del nastro dell’Archeodromo, che rappresenta un passo decisivo del suo mandato.


«Si tratta del primo Archeodromo delle Marche, progetto che collega l’Antiquarium Statale di Numana, l’Area Archeologica “I Pini” di Sirolo ed il Centro Visite del Parco. Un evento importante, se consideriamo che all’interno dell’area si trova anche la più grande necropoli Picena, proprio nelle vicinanze della sede istituzionale».

 

Dodici mesi alla guida del parco: cosa è cambiato?
«Intanto è un Ente meno ingessato rispetto al passato, non è più ripiegato su se stesso ma si apre al territorio di cui fa parte. Ha grandissime potenzialità da sfruttare in 6mila ettari che si estendono dalle Grotte del Passetto al Musone».


Nel concreto?
«Stiamo attivato un gemellaggio con il parco della Majella, domenica saremo alla Bit ed in calendario abbiamo diversi appuntamenti. Il 23 giugno inaugureremo il teatro del parco da mille posti all’aperto, poi dall’8 al 10 luglio ripartiremo con la Festa del parco e sarà un momento di convivialità e conoscenza importante: avremo stand, tavole rotonde e spettacoli per accendere i riflettori sul parco naturale che quest’anno celebra i suoi 35 anni dalla istituzione».


Trentacinque anni non sono pochi. Obiettivo a medio termine?
«L’ambizione di passare da parco regionale a nazionale. Il Conero ha tutte le carte in regola per riuscirci e la strada che abbiamo intrapreso è nella giusta direzione. L’impegno è massimo, poi chiaramente spetta anche alla politica fare in modo che ciò avvenga».


Questo parco è per il 53% agricolo: come vi state muovendo per sostenere il settore?
«Abbiamo approvato l’atto di indirizzo rivolto alla Regione di modificare la Legge del Piano del parco laddove si vuole consentire all’agricoltura di sviluppare cubature funzionali per le proprie attività in modo da poter partecipare ai bandi regionali del Programma di sviluppo rurale. Il proficuo confronto poi con i sindaci dei quattro Comuni interessati ci fa ben sperare soprattutto per quelle imprese che vivono e lavorano all’interno dell’area protetta».


Il parco del Conero ha il suo logo ma non un brand vero e proprio. Sarebbe un assist per rilancio e destagionalizzazione.


«Ci stiamo lavorando, mentre ad una scuola di Ancona abbiamo commissionato la realizzazione della mascotte, che non abbiamo mai avuto. Due direttrici importanti, perché la parola Conero ha un valore straordinario dal punto di vista promozionale e commerciale: l’anno scorso ha spopolato il Gin del Conero, tanto che sarà ripropost,o ed anche l’Acqua del Conero ha avuto successo, per non parlare del rosso Conero presto affiancato dal rosato. Nel solco di un parco che ha radici profonde».

 

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Corriere Adriatico