Acquaroli: «Medici, situazione drammatica». Cosa succede nelle Marche? Vanno in pensione e nessuno li sostituisce

Acquaroli: «Medici, situazione drammatica». Cosa succede? Vanno in pensione e nessuno li sostituisce
ANCONA - «Una situazione drammatica». Ha definito così il governatore della Regione Marche la grande emergenza dei medici in pensione che non si...

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ANCONA - «Una situazione drammatica». Ha definito così il governatore della Regione Marche la grande emergenza dei medici in pensione che non si riescono a sostituire per garantire ai cittadini una sanità qualificata e pienamente efficiente. Francesco Acquaroli ha ribadito, nella conferenza stampa di inizio anno con l'Ordine dei giornalisti,  le  difficoltà in atto per  medici in uscita dalle strutture pubbliche e la mancanza di turnover completo anche per l'assenza di medici in entrata e per i tetti di spesa che vincolano. Una situazione drammatica, appunto.

Per questo motivo, dopo l'incontro con ministro Schillaci a Fermo in occasione della Giornata delle Marche, il presidente della regione è tornato a chiedere al Governo di «alzare i tetti di spesa, oppure di concedere una «deroga di 2 anni per recuperare parte del personale. Sanitari formati e non stabilizzati rientrano nel pubblico attraverso il privato, e questo non è accettabile», ha commentato riferendosi al fatto che le limitazioni di fondi nel pubblico portano ad acquistare servizi dalle cooperative private.

Sanità, emergenza medici nelle Marche

Il 2022 è stato l'anno di una ritrovata normalità sul fronte sanitario dopo l'emergenza Covid: ma la pandemia ha evidenziato tutte le carenze della sanità marchigiani, con tanti fiori all'occhiello e altrettante situazioni che adesso mettono il servizio alle corde. Cosa ha fatto il governo Acquaroli? «La legge di riforma più importante nelle Marche nell'anno appena trascorso, è stata quella del servizio sanitario regionale con il superamento dell'Azienda sanitaria unica regionale delle Marche (Asur) e l'introduzione delle Aziende sanitarie territoriali (Ast) autonome. Ma resta il problema della carenza di personale e di vocazione per certe tipologie di medici quali quelli di pronto soccorso, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta»

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Al ministro Schillaci è stata chiesta anche una risposta a breve per i «medici in quiescenza che non possono essere tutti sostituiti, mentre sono state aumentate le borse di specializzazione con numeri mai visti per compensare in qualche modo le carenze strutturali di personale: 110 borse di studio per medici di medicina generale e 42 contratti di formazione per medici specialistici e abbiamo chiesto al Governo di alzare il tetto di spesa qualificata per il personale e una deroga di due anni ai medici in uscita visto che non abbiamo i sostituti».

E c'è una data  per il nuovo Piano sociosanitario che la giunta regionale è intenzionata ad approvare entro al primavera «con uno sguardo ai prossimi 5 anni. Siamo per la sanità pubblica che va difesa e non l'acquisto di servizi privati per supplire tale carenza. - ha ribadito Acquaroli - Non c'è ostilità affinché eccellenze possano coadiuvare il sistema pubblico ma non in quadro di continua emergenza». Il nuovo piano sociosanitario è frutto dello studio sulle analisi dei fabbisogni della Politecnica delle Marche e dell’approfondimento della Università degli Studi Milano – Bicocca: «Dati che ci aiutano a ragionare sulla migliore distribuzione dei servizi sanitari pubblici sul territorio». 

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Corriere Adriatico