Confidustria Marche in conclave per il passaggio di testimone Schiavoni-Cardinali al vertice

Confidustria Marche in conclave per il passaggio di testimone Schiavoni-Cardinali al vertice
ANCONA - Doppia votazione, una palese e l’altra segreta, per mettere fine allo stallo per l’elezione del nuovo presidente di Confindustria Marche. Non dovrebbero...

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ANCONA - Doppia votazione, una palese e l’altra segreta, per mettere fine allo stallo per l’elezione del nuovo presidente di Confindustria Marche. Non dovrebbero esserci cedimenti nella trama del consenso per il fermano Roberto Cardinali, classe 1985. Da oggi sarà lui a sostituire il dorico Claudio Schiavoni, in scadenza dal 12 giugno. Il nome che, dopo mesi di ritardo, scatti in avanti, frenate e indiscrezioni, garantirà la sintesi tra gli industriali è quello del consigliere delegato della Tecnofilm, sede a Casette d’Ete, tra i primi produttori europei di poliolefine, polimeri usati per prodotti in gomma, e composti termoplastici. Con lui verrà rispettata la volontà di determinare un passaggio preordinato. Da Statuto. La regola della rotazione. Dopo la Dorica, con Schiavoni, progettazione e produzione di quadri elettrici, toccherà a Fermo. E così sia.

 


La posizione 


È il tempo delle scelte. Oggi i presidenti delle cinque territoriali - Pierlugi Bocchini per Ancona, Alessandra Baronciani per Pesaro, Simone Ferraioli (Ascoli), Fabrizio Luciani (Fermo) e Sauro Grimaldi (Macerata) - quelli della Piccola Industria, Gianni Tardini, dei Giovani, Massimiliano Bachetti, e degli Edili, Stefano Violoni, dovrebbero esprimersi a voce unica. Un particolare, tuttavia, blinderebbe la posizione di Cardinali: con una lieve modifica allo Statuto, la percentuale che definisce la quota di maggioranza è scesa dal 75 al 65%. 


Altri due nomi hanno preceduto quello del giovane che assicura, oltre all’unità d’intenti in Confindustria, la continuità nell’azienda nata nel 1972 da un’intuizione di suo padre Bruno. La prima a essere uscita allo scoperto era stata la fermana Annarita Pilotti, amministratore delegato di Loriblu, il glamour che svetta su tacco dodici: dopo una fuga in avanti è stata costretta a ritirarsi in buon ordine. Ancona si sarebbe messa di traverso. Alessandra Baronciani, presidente di Confindustria Pesaro-Urbino, è la seconda sulla quale s’è scommesso. Una mossa che s’è conclusa in un nulla di fatto. Questa volta a condizionare la scelta, fino ad annullarla, è stato il principio, che s’è tentato di negare. L’alternanza.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico