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ANCONA È fatta. Dopo due giorni di serrate trattative, la giunta Acquaroli è pronta ed il centrodestra ha trovato la quadra anche sulle caselle che riguardano il Consiglio regionale. Un tetris non semplice, che si è inceppato più volte durante i negoziati, ma alla fine l’obiettivo è stato raggiunto. Vittima sacrificale dell’operazione, l’equilibrio territoriale, che è sparito dai totem posti dal governatore per la formazione della squadra, con la provincia di Pesaro che fa jackpot (tre assessori su sei) ed Ancona e Fermo a bocca asciutta.
Le spartizioni
Per quanto riguarda il capoluogo di regione – sempre più cenerentola nei palazzi del potere –, la figura di rappresentanza sarebbe la deputata leghista Giorgia Latini, di origini fabrianesi, ma che da anni vive ad Ascoli Piceno, dove è stata anche assessora. Non per niente, è stata eletta alla Camera nella circoscrizione Marche sud. Unica donna in giunta – e per questo disequilibrio tra quote rosa ed azzurre, la consiglierà di parità della Regione, Paola Petrucci, ha inoltrato al neo presidente un avviso di diffida – a lei andranno le deleghe a cultura, istruzione, sport, politiche giovanili e pari opportunità. Con Latini a palazzo Raffaello, a Montecitorio si libera uno scranno per Mauro Lucentini, primo dei non eletti alle Politiche del 2018 nella stessa circoscrizione della deputata in uscita.
Le decisioni finali
Tre saranno poi i super assessorati, calamite di deleghe di peso.
L’accordo
Nelle maglie della trattativa, il governatore ed i quattro commissari dei partiti di coalizione – Riccardo Marchetti per la Lega, Emanuele Prisco per Fdi, Francesco Battistoni per Fi ed Antonio Saccone per l’Udc – hanno anche stilato un accordo per evitare cambi di casacca nei cinque anni di mandato e definito i ruoli all’interno del Consiglio, che però diventeranno ufficiali solo il 19 ottobre, quando la nuova assemblea legislativa si riunirà per la prima volta. La presidenza spetta all’Udc e quindi all’osimano Dino Latini, unico eletto del partito centrista. Il vice in quota centrodestra andrà invece a Fi che, con ogni probabilità, punterà su Gianluca Pasqui (in alternativa, Jessica Marcozzi), mentre Giacomo Rossi di Civitas assumerà il ruolo di consigliere segretario di maggioranza.
Il controllo
Per quanto concerne le commissioni permanenti, la Lega si prende Affari istituzionali e Governo del territorio (la prima e la terza), Fratelli d’Italia Sviluppo economico e Sanità (seconda e quarta). Dulcis in fundo, il Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche, che per metà mandato sarà guidato dalla maggioranza e per metà dall’opposizione: si deciderà da quale schieramento partire solo a lavori d’Aula avviati, ma in ogni caso, per quanto concerne il centrodestra, il nome sarà scelto sicuramente tra gli azzurri.
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Corriere Adriatico