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ANCONA - Alla scadenza dei termini per la presentazione delle candidature, lunedì scorso alle 12, avevano fatto domanda in 22, marchigiani e non. Segno che l’incarico al vertice dell’Agenzia del Turismo e dell’Internazionalizzazione delle Marche (Atim) fa gola.
Per la nomina del direttore, dunque, ci sarà l’imbarazzo della scelta, ma a guidare la decisione ci penserà il leitmotiv ripetuto dal governatore Francesco Acquaroli fin da quando è stata istituita il 7 dicembre 2021: «Vogliamo una figura di alto profilo». Tradotto: non qualcuno vicino alla politica, né nella cerchia dei soliti noti.
Il compenso
«In relazione alla posizione di direttore dell’Atim - si legge nell’avviso di selezione per il conferimento dell’incarico approvato lo scorso 13 giugno - il trattamento economico annuo lordo per 13 mensilità è pari a 115.260 euro composto dallo stipendio tabellare pari a 45.260 euro, a cui si aggiunge la retribuzione di posizione determinata nel valore economico di 70mila euro. Allo stesso spetta, altresì, l’indennità di vacanza contrattuale, se dovuta, ed eventuali successivi incrementi contrattuali». Ma non basta: «è altresì corrisposta - prosegue il documento - la retribuzione di risultato, in relazione ai risultati raggiunti nella gestione, nella misura massima del 20% del trattamento economico annuo lordo». Il contratto avrà una durata di tre anni e chi ricoprirà l’incarico si troverà a dirigere l’orchestra del settore, quello del turismo, su cui tanto ha puntato in campagna elettorale il governatore Acquaroli. Non una nomina qualsiasi, dunque. Vietato sbagliare.
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Corriere Adriatico