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ANCONA - Un’accademia del cinema nelle Marche. L’ha annunciata Giorgia Latini, assessore regionale alla Cultura, alla Mostra del Cinema di Venezia nel corso di un incontro che si è svolto ieri all’Italian Pavillion, dove ha illustrato i progetti e le risorse per il rilancio del settore audiovisivo nelle Marche. A dare sostanza al progetto, il gruppo Rainbow che, attraverso l’accademia Poliarte, appena acquisita, si occuperà della formazione di eccellenza sul territorio, forte dell’esperienza maturata con la Rainbow Academy di Roma. L’accademia avrà come sede la storica Villa Buonaccorsi e, in attesa del completamento dei lavori di restauro, dopo l’acquisizione al patrimonio pubblico, sede provvisoria ad Ancona, all’accademia Poliarte.
La soddisfazione
Trapela grande soddisfazione tra i protagonisti dell’accordo che segna una vera svolta nel settore dell’audiovisivo.
Tempi, tra 5 e 10 anni, quelli necessari ad avviare la scuola e a radicarla nel mondo delle produzioni. Sottolinea l’importanza del momento: «Marche Film Commission ha ora una struttura solida con un valido presidente come Gesualdi e la Regione ha deciso di investire massicce risorse. Per noi è veramente un orgoglio che l’amministrazione regionale, decidendo di guardare al settore cinema, abbia deciso questa sinergia con Rainbow per la formazione». Che, ritiene Straffi, è fondamentale per riuscire a coinvolgere produzioni non solo nazionali ma anche internazionali.
Cita l’esperienza dell’azienda: «Volendo crescere abbiamo creato uno studio di animazione a Roma, la Rainbow Cgi e da lì anche la Rainbow Academy per la formazione degli animatori. Dopodiché si è arrivati all’accademia Poliarte, che è stata acquisita da Rainbow». Sarà proprio Poliarte il braccio operativo dell’operazione: l’accademia di Ancona, già forte in fashion e design, accrescerà l’impegno nel settore audiovisivo - cinema, new media, animazione - con lo scopo di creare figure professionali che copriranno tutte le esigenze produttive: dai direttori di produzione ai costumisti, dagli scenografi ai fonici, solo per fare alcuni esempi. «Una bella sfida» la definisce Straffi che conclude: «La formazione è fondamentale ma non basta, deve essere di qualità e deve essere fatta da chi lavora al top della qualità».
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