«Sei morto, la scorta non ti salva». Lettera con proiettile al Corriere: nel mirino Stronati (presidente Interporto)

«Sei morto, la scorta non ti salva». Lettera con proiettile al Corriere: nel mirino Stronati (presidente Interporto)
ANCONA - Una lettera anonima, inviata nella redazione centrale del Corriere Adriatico. Dentro alla busta un foglio con poche parole di minaccia e un proiettile. Nel mirino...

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ANCONA - Una lettera anonima, inviata nella redazione centrale del Corriere Adriatico. Dentro alla busta un foglio con poche parole di minaccia e un proiettile. Nel mirino dell’inquietante intimidazione c’è ancora una volta il presidente dell’Interporto Massimo Stronati, a cui alla fine di maggio era stata assegnata una scorta come misura di protezione proprio per le minacce subite in seguito alla chiusura dell’accordo per la realizzazione del mega hub logistico di Amazon a Jesi.

 

Da qualche mese la pressione su di lui sembrava essersi allentata, ma ora le intimidazioni sono ricominciate. La lettera inviata ieri al nostro giornale non lascia spazio ad interpretazioni: «Basta adesso è ora di farla finita», l’incipit. E prosegue: «Non ci sarà nessuna scorta che ti salverà. Ora sei alla tua fine». La chiosa brutale: «Sei morto Stronati».

L’indagine

Ma l’elemento sicuramente più inquietante è il proiettile, finora mai allegato alle minacce già ricevute dal presidente di Interporto.

Sulla vicenda sta indagando la Digos di Ancona, subito inviata dal questore Cesare Capocasa per un sopralluogo con la Polizia Scientifica nella nostra redazione, in cerca di elementi utili per scoprire l’autore della lettera minatoria. La busta è stata aperta con i guanti - e dunque non toccata direttamente - perché già da un primo esame esterno si poteva percepire la presenza di un oggetto metallico simile ad un proiettile.

Grazie a questa precauzione la Digos confida di trovare indizi utili attraverso l’esame del dna e delle impronte digitali. Riuscire a scoprire l’autore (o gli autori) della lettera potrebbe permettere a Stronati di tornare alla normalità, che un po’ alla volta stava cercando di ritrovare. La scorsa domenica aveva anche partecipato alla Giornata delle Marche dedicata alle infrastrutture. Ma questa nuova minaccia rischia di far tornare tutto al punto di partenza.

 

 

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Corriere Adriatico