OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
ANCONA - Nulla di più che un benestare. Francesco Acquaroli a Roma non ha compiuto passi da gigante sull’arretramento della linea ferroviaria: un progetto complessivo da Gabicce a Porto d’Ascoli con una velocità di percorrenza di 250 chilometri orari, e non bypass solo per alcuni tratti. Fin sotto Ancona dovrebbe correre in superficie; da Porto Recanati in giù dovrebbe essere un tracciato ipogeo, sotterraneo.
Un’operazione faraonica con una previsione di spesa da 15 miliardi di euro e almeno dieci anni di tempo per tagliare il traguardo. Il governatore s’è presentato al nuovo esecutivo nazionale con in mano la lista di priorità&infrastrutture. In pratica, il masterplan del 2021, il documento di indirizzo strategico rivisto e integrato. Un elenco di opere già cantierate, come il collegamento stradale tra la SS16 e il porto di Ancona, costola dell’uscita a nord; altre in attesa di finanziamenti, come la Pedemontana, dove si procede a stralci, ovvero si ottengono risorse, tratta per tratta, previa dimostrazione dei livelli di traffico minimo. La certezza viaggia sulla Pergola-Fabriano: lì c’è l’ok.
L’elenco
Tra i passaggi, che comporranno le 300 pagine del piano delle infrastrutture di Palazzo Raffaello, non potrà mancare la terza corsia lungo tutta la A14, sud incluso.
Le risorse
Di certo si lavora fitto sulle ipotesi di finanziamento. Sul Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, il tempo stringe: qualsiasi mossa dovrà essere finita e rendiconta entro il 2026. Non si sfugge. C’è l’impegno di Giorgia Meloni per tentare di recuperare i 50 miliardi, non spesi, dei fondi di coesione 2012/2020. La neo premier avrebbe ricevuto messaggi di rassicurazione da Bruxelles: 20 miliardi andrebbero alle infrastrutture del sistema-Paese. La ricaduta sulle Marche potrebbe essere di un miliardo. Il governatore tuttavia ha una certezza, da sempre ribadita: «Il gap infrastrutturale di cui soffriamo si può superare solo ragionando in termini di area vasta, presentando progetti comuni tra Marche, Abruzzo, Molise e Puglia, capaci di intercettare risorse da Pnrr ed Europa».
L’attesa
Pausa. Su quelle 300 pagine di piano Anna Casini resta in attesa: «Ancora non ho visto nulla», taglia corto. La consigliera Pd che siede in terza commissione, infrastrutture in testa, lo ammette: «Certo sarei contenta di veder partire l’arretramento dei binari, ma mi pare che non sia il momento: ritengo che un ministro appena insediato debba aver il tempo di analizzare i progetti». Ridimensiona entusiasmi e aspettative: «Mi accontenterei di veder sostituiti i viadotti sulla A14 tra Porto d’Ascoli e Fermo: sono tre anni che in quei tratti ci sono i restringimenti di carreggiata per i lavori in corso». Ricorda: «È una operazione già finanziata, sarebbe sufficiente che la Regione sollecitasse Autostrade». Almeno un passo.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico