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ANCONA - Tutto pronto in quota nelle Marche per dare il via alla stagione invernale 2022-2023. Ufficialmente dall’8 dicembre, ma anche prima. Di fatto, due impianti stanno giocando d’anticipo e si sono già messi in modalità ski. Bolognola sui Monti Sibillini e il rifugio Cupa delle Cotaline sul Monte Catria. Un’apertura emblema che equivale ad un primo segnale di ritorno alla normalità per questo lembo dell’Appennino martoriato dall’alluvione del 15 settembre. «Il polo sciistico è di nuovo raggiungibile e in tutta sicurezza – incalzano i gestori -. E’ di nuovo percorribile la strada che porta da Frontone alla stazione di partenza della cabinovia, con cui si sale in quota a 1400 metri».
I siti aggiornati
Il D-Day dipende esclusivamente dalla neve e dalle temperature in quota. Pertanto, è raccomandato informarsi sui siti aggiornati degli impianti per capire se la coltre bianca è sufficiente per sciare e se, soprattutto, le piste sono state battute.
I rifugi
Il prezzo ancora non è stato divulgato. Comunque, appare sempre più evidente che l’offerta sci nelle Marche cresce e si perfeziona. Oltre ai servizi per gli sportivi, i rifugi dallo Chalet Principe Corsini sul Nerone a quello delle Cotaline sul Catria, dallo Zeta Chalet di Pintura di Bolognola al Saliere Mountain Lounge, od ancora a Sarnano, la Piccola Baita e la Baita Solaria, regalano un’enogastronomia talentuosa e di qualità legata alla montagna e al km zero. Alcuni sono aperti anche tutto l’anno. Una montagna che, con i suoi 64 km di piste da sci e gli impianti di risalita sviluppa un’economia turistica bidimensionale che – a parere del Presidente Tour Operator Incoming delle Marche, Federico Scaramucci – meriterebbe di essere al centro di un’azione promozionale sinergica tra tutti i poli. «Come gli impianti sulle Dolomiti, che si presentano sul mercato come un tutt’uno, sarebbe interessante presentare lo sci delle Marche come un’unica destinazione».
Inside Marche
Inside Marche Live raggruppa una trentina di tour operator specializzati nel proporre le Marche e lavorano ognuno su segmenti specifici abbinabili alla proposta invernale. «Questa settimana, mi ha colpito il fatto che appena si è accennato nei bollettini meteo che nelle Marche c’era la neve, abbiamo avuto tante richieste d’informazioni su quello che la nostra regione avrebbe da offrire. Certo – puntualizza - si tratta di un turismo domestico, interno all’Italia, con poche richieste di stranieri. Costui sono di solito orientati a una vacanza neve su montagne molto più rinomate, ma se si riuscisse a sincronizzare le proposte, a farne una sola in sinergia con eventi come “Il natale che non ti aspetti”, con le Pro Loco, le mostre, appuntamenti enogastronomici, insomma con le tante opportunità culturali che ci sono, penso sarebbe possibile fare pacchetti in grado di attirare viaggiatori, turisti ed escursionisti».
L’opportunità
Per Scaramucci, la stagione che arriva potrebbe essere l’occasione di mettere intorno ad un tavolo gli operatori, l’anno prossimo, e creare una proposta articolata di montagna idonea ad essere promossa e sottoposta a buyer, workshop e fiere.
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Corriere Adriatico