Grido d’aiuto delle aziende agricole: «Nessuno vuole più vendemmiare»

Grido d’aiuto delle aziende agricole: «Nessuno vuole più vendemmiare»
ANCONA   - Alla ricerca del personale che non c’è. Una problematica che sta assumendo proporzioni allarmanti e che colpisce anche le aziende vitivinicole -...

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ANCONA   - Alla ricerca del personale che non c’è. Una problematica che sta assumendo proporzioni allarmanti e che colpisce anche le aziende vitivinicole - impegnate in questo periodo nella vendemmia - soprattutto se piccole e poco strutturate. L’annata per i vini e le uve marchigiane sarà buona, anzi «ottima», come la definisce Tommaso Di Sante, presidente provinciale Coldiretti Pesaro-Urbino e membro di giunta della Camera di Commercio delle Marche, con delega all’agricoltura. Ma i nervi scoperti del settore restano. «La manodopera si trova con difficoltà - alza le braccia Di Sante -. Un tempo erano tanti i giovani studenti che si approcciavano ai lavori in campagna, come per la vendemmia».

 
Addio ai voucher
Ora c’è meno voglia di fare questo lavoro, sembra, ma dal lato delle imprese c’è anche un’ulteriore difficoltà. «Quando si potevano utilizzare i voucher – riavvolge il nastro il presidente – era più semplice assumere i lavoratori, anche solo per qualche giorno o per fare rotazione». E soprattutto in questa fase, la carenza di personale si carica di un ulteriore criticità: «Chi è a corto di lavoratori, utilizza macchinari che si alimentano a gasolio agricolo, cosa che scopre il fianco all’incubo rincari, dato che i costi sono triplicati in poco meno di un anno».

Il lavoro in vigna durante il periodo della vendemmia, dunque, è sempre meno appetibile, come conferma anche Giacomo Centanni, dell’omonima azienda vitivinicola: «Ho le mie persone fisse e riesco a gestire con loro, ma molti miei colleghi si lamentano che non trovano persone per vendemmiare con contratti a termine, per brevi periodi. Sembra che i giovani non abbiano più voglia di fare questi lavori». La durata della vendemmia dipende dalle uve, e quindi dalla produzione che si fa, e dalle dimensioni aziendali. Per Centanni la finestra temporale è di 40 giorni circa, ma «i più piccoli impiegano anche meno giorni e quindi vanno incontro a problemi molto più grandi». Il fenomeno è ben noto anche ad Angela Velenosi, che guida l’omonima azienda di Ascoli Piceno. Per vendemmiare tutte le qualità di uva che produce per realizzare i vini, impiega circa tre mesi e per ovviare al nodo personale, si è dovuta ingegnare.


Il rimedio
«Ho prevenuto il male della mancanza di manodopera e l’ho fatto agli inizi della pandemia - fa sapere -. Non abbiamo sospeso il rapporto di lavoro con le imprese agricole, quindi riusciamo a far fronte. Ma qualche lavoratore a termine può sempre aiutare, soprattutto per le rotazioni e per alleggerire il carico degli effettivi nei due o tre mesi di vendemmia. Abbiamo sempre ricevuto chiamate o richieste da parte di giovani o di altri che cercavano opportunità lavorative anche brevi, ma quest’anno lo strano fenomeno è che non ne abbiamo ricevuta neanche una».

Nella sua azienda la vendemmia, come detto, durerà tre mesi e arriverà a conclusione a fine ottobre. «Stiamo lavorando tranquilli – lo spiraglio di ottimismo lasciato da Velenosi – con resilienza, abbiamo la nostra squadra ed è ok, anche se le mani in più che avevamo gli anni scorsi aiutavano. Ma la squadra è serena e sta andando tutto bene. Per fortuna le uve sono buone». Bene, ma non benissimo.

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Corriere Adriatico