Giunta, si prende tempo: presidenza del Consiglio ultimo nodo da sciogliere

Giunta, si prende tempo: presidenza del Consiglio ultimo nodo da sciogliere
ANCONA -  Il braccio di ferro si sposta dalla giunta alla presidenza del Consiglio. Con i tasselli degli assessorati in fase di piazzamento, Lega e Fratelli d’Italia si...

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ANCONA -  Il braccio di ferro si sposta dalla giunta alla presidenza del Consiglio. Con i tasselli degli assessorati in fase di piazzamento, Lega e Fratelli d’Italia si stanno invece contendendo lo scranno più alto di palazzo Leopardi, ciascuno con un nome preciso in testa. Il Carroccio vorrebbe in quella posizione l’ascolano Andrea Antonini, ma negli ultimi giorni Fdi ha iniziato a valutare l’idea di riservare il ruolo all’ex coordinatore regionale del partito Carlo Ciccioli. 


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Decisione che non sembra piacere particolarmente al diretto interessato – più proiettato verso un posto nell’Esecutivo –, ma l’indicazione sarebbe arrivata direttamente da Roma, quindi ha il suo peso Negli incontri informali – ma cruciali – che il neo governatore Francesco Acquaroli ha avuto con i responsabili dei partiti della coalizione martedì nella Capitale, è saltata fuori anche la grana di Forza Italia, che ha proposto come nome secco quello dell’ex sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, sparigliando tutte le carte. Una fase delicata per il presidente, che si sarebbe preso il resto della settimana per fare le sue valutazioni. Intanto però, la sabbia nella clessidra continua a scorrere veloce e ieri è anche arrivata la proclamazione, da parte della Corte d’Appello, degli eletti in Consiglio. Ora la lista dei nuovi inquilini di Palazzo Leopardi è ufficiale – ratificato anche il sorpasso in casa Dem di Romano Carancini su Francesco Micucci, che resta così fuori dall’emiciclo dopo aver accarezzato per qualche giorno la vittoria – ed i riflettori vengono puntati sui piani alti di Palazzo Raffaello. Nel vis-à-vis romano, il commissario della Lega Marche Riccardo Marchetti ha sottoposto ad Acquaroli le istanze del partito ed avrebbe richiesto tre assessorati, con deleghe certe per Mirco Carloni dal collegio di Pesaro e Filippo Saltamartini da quello di Macerata. 

Per il terzo nome, circolano quelli di Chiara Biondi e, in subordine, Mauro Lucentini (non è detto che il Fermano avrà uno scranno in giunta), ma non si sono mai sopite neanche le speranze di coinvolgere nell’Esecutivo il sindaco di Jesi Massimo Bacci. Se sui tre assessori al Carroccio sembra esserci consenso unanime nella coalizione, diversa è la situazione per la richiesta della presidenza del Consiglio, che potrebbe mettere Acquaroli in difficoltà. I vertici nazionali di Fdi avrebbero fatto espressamente il nome di Ciccioli per quel posto e lo psichiatra dorico, in un primo momento scettico, si starebbe adattando all’idea. Bisognerà vedere però chi sarà a spuntarla: il partito di Giorgia Meloni, con diktat nazionale, che così si accaparrerebbe sia il governatore che il presidente del Consiglio, o la Lega, forte del suo risultato alle urne e degli otto consiglieri espressi?


Se alla fine passasse il nome del leghista Antonini, per Ciccioli si profilerebbe un assessorato, in tandem con quello che andrà sicuramente al compagno di partito Guido Castelli. Altro fronte instabile, si diceva, quello con Forza Italia, che ha avanzato una richiesta inaspettata. La proposta di un ruolo nell’Esecutivo per Pasqui fatta dal commissario azzurro Francesco Battistoni ad Acquaroli, oltre ad essere piaciuta molto poco ai forzisti locali, non è granché gradita neanche allo stesso governatore: con Pasqui in giunta, entrerebbe in Consiglio il sindaco Fabrizio Ciarapica, e Civitanova dovrebbe andare al voto, con un risultato che non si prospetta favorevole per il centrodestra. In più, dal collegio Maceratese, il “prescelto” è Saltamartini e difficilmente la Lega cederà su questo nome. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico