Piano delle opere da 235 milioni: Sanità e difesa del suolo per le Marche di domani

Piano delle opere da 235 milioni: Sanità e difesa del suolo per le Marche di domani
ANCONA - Le Marche di domani con la sanità e la difesa del suolo nel cuore. È stato approvato ieri in Consiglio regionale il Piano Triennale delle Opere Pubbliche. I...

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ANCONA - Le Marche di domani con la sanità e la difesa del suolo nel cuore. È stato approvato ieri in Consiglio regionale il Piano Triennale delle Opere Pubbliche. I progetti finanziati per il triennio 2023-25 valgono 235 milioni di euro, con un ulteriore tesoretto di 59 milioni di euro destinato al completamento delle opere nelle annate successive. «Un programma realistico, nel segno del pragmatismo che caratterizza l’operato della Giunta Acquaroli» commenta l’assessore Francesco Baldelli

 

Le risorse

Ma vediamo nel dettaglio la ripartizione dei fondi. Prima di tutto su base provinciale. Venticinque i progetti finanziati a Macerata, cui andrà il 41% delle risorse messe a disposizione. Ad Ancona andranno 72 milioni per 27 interventi mentre tra Fermo e Pesaro Urbino sono previsti 28 interventi per il 23% dei fondi. Fanalino di coda Ascoli Piceno, che si ferma a 8 progetti ed una ripartizione dell’appena 8%. «Anche e purtroppo per tutte quelle risorse che sono state perse e non inserite o non più inseribili in questo schema» ha spiegato il relatore di maggioranza, il consigliere di Fratelli d’Italia Andrea Assenti. Quanto alla tipologia di progetti, una fetta importante del budget sarà destinata alle infrastrutture viarie: 88 milioni di euro nel triennio 23-25 andranno alle strade (e non solo) mentre ulteriori 81 milioni saranno destinati alla difesa del suolo. «Una scelta ben precisa visti gli eventi alluvionali che negli ultimi mesi hanno colpito anche la nostra regione» ha così giustificato la decisione Assenti. All’edilizia sanitaria andranno, ancora, 59 milioni ed i restanti 20 milioni serviranno per la valorizzazione del patrimonio. 

Gli esclusi

Nel novero del Piano, va ricordato, non rientrano tutti quei progetti di valore inferiore ai 100mila euro così come quelli finanziati sì dalla Regione, ma in cui i soggetti attuatori sono altri (come nel caso degli enti locali). All’atto pratico, ciò ha fatto sì che dal Piano uscissero interventi come la Fabriano-Sassoferrato, la bretella tra Marotta e Fano, le Palazzine delle Emergenze Urgenze a Civitanova Marche, Fano, Senigallia e Urbino, il nuovo presidio di Cagli e la completa ristrutturazione dell’ospedale di Pergola. 


Nelle variazioni future arriveranno invece i fondi per i nuovi ospedali di Pesaro e Macerata: «318 milioni per Pesaro e 214 milioni per Macerata» ha annunciato Assenti dall’aula del Consiglio regionale. Guardando ai dati in percentuale, l’assessore Baldelli fa notare come vi sia stato un aumento del 370% sugli investimenti strategici infrastrutturali rispetto alla programmazione del passato. Un dato che può essere tradotto anche in cifre procapite. «Da 43 euro per abitante (nel 2018-20, ndr) a 159 euro a cittadino» rivendica l’assessore alle infrastrutture. L’obiettivo è chiaro: sbloccare le Marche e riconnetterle all’Europa. «Parliamo di un piano che nella maggior parte dei casi vede opere che erano già state finanziate» attacca invece la relatrice di minoranza, Anna Casini. «Penso al poliambulatorio di Offida, all’ospedale di Tolentino, alla casa di riposo di San Ginesio e alla palazzina delle emergenze di Fabriano. Tutte opere finanziate e progetti avviati 4 o 5 anni fa. E che sono a tutt’oggi fermi» chiosa la consigliera del Partito Democratico. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico