Giorgia Latini non ci sta e si oppone al ministero: «No al gender nelle scuole»

Giorgia Latini non ci sta e si oppone al ministero: «No al gender nelle scuole»
ANCONA -  Al motto «no al gender nelle scuole» Giorgia Latini sferra l’attacco frontale. Nel mirino dell’assessore regionale all’Istruzione, in...

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ANCONA -  Al motto «no al gender nelle scuole» Giorgia Latini sferra l’attacco frontale. Nel mirino dell’assessore regionale all’Istruzione, in quota Lega, finisce la circolare emessa dal ministero dell’Istruzione per «favorire e costruire una scuola aperta e inclusiva, che valorizzi le singole individualità ed educhi alla cultura del rispetto per prevenire e contrastare ogni forma di violenza e discriminazione».

 

Un’intenzione messa in dubbio dalla Latini. «Poche righe più avanti - è il percorso che segue - in occasione della “Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, nonché contro ogni forma di atteggiamento pregiudiziale basato sull’orientamento sessuale”, il 17 maggio (oggi, ndr), si invitano docenti e scuole a creare occasioni di approfondimento con gli studenti sui temi legati alle discriminazioni, al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, nell’ambito dei principi nazionali e internazionali». Ed è qui che l’assessore ribalta la prospettiva inclusiva. «La vera discriminata - alza il tiro - è la famiglia. Il vero timore è che dietro la lotta contro le discriminazioni si nasconda la volontà di propagandare la teoria gender tra bambini e ragazzi». Arriva all’estrema conseguenza: «Chiediamo al ministero di ritirare la circolare. All’Ufficio scolastico regionale e ai dirigenti di vigilare». Viva le differenze, davvero. 


Altro giro, altro attacco. Di tutt’altra natura. La contrarietà questa volta è del governatore. «Non siamo soddisfatti della mancata soluzione delle criticità legate alla formazione di pluriclassi che interessano molti Comuni marchigiani, né per la sospensione degli insegnanti (non vaccinati, ma guariti ndr), dovuta all’applicazione della norma nazionale». Francesco Acquaroli si sfoga su Facebook. «Abbiamo interessato il direttore dell’Ufficio scolastico Filisetti, sollecitato il sottosegretario e il ministero, ma non abbiamo avuto risposte risolutive. Chiederemo a tutti i parlamentari marchigiani di interessarsi di questa importante battaglia al fianco dei territori più piccoli e dei lavoratori». Segue l’annuncio: «Domani (oggi, ndr) provvederemo a convocare una riunione per illustrare la questione ai nostri rappresentanti alle Camere, per evitare incertezze future e una umiliante trafila per vedere riconosciuti ogni volta i diritti». Sacrosanti. 


Oltre al doppio sfogo, largo alla consuetudine del calendario scolastico approvato ieri dalla giunta regionale. Nelle primarie e secondarie di primo e secondo grado si inizierà il 14 settembre e si andrà avanti fino al 10 giugno. Torna a dire la Latini: «Abbiamo esteso il numero dei giorni per recuperare il tempo perso con la didattica a distanza». Saranno 208 i giorni di lezione nella primaria e nella secondaria di primo e secondo grado, 228 per la scuola dell’infanzia.

 

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Corriere Adriatico