Si licenzia e si trasferisce in affitto nelle Marche per vivere con il sussidio

Si licenzia e si trasferisce in affitto nelle Marche per vivere con il sussidio
Il miraggio di poter vivere con i soldi dello Stato (magari lavorando in nero) è una delle distorsioni create dal reddito di cittadinanza. Due casi emblematici sostengono...

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Il miraggio di poter vivere con i soldi dello Stato (magari lavorando in nero) è una delle distorsioni create dal reddito di cittadinanza. Due casi emblematici sostengono la tesi. C’è un disoccupato che percepisce l’assegno e ha un problema di dipendenza: gioca compulsivamente. In un solo mese arriva a spendere anche 17.000 euro online. L’Inps fa questa scoperta grazie all’incrocio delle banche dati con la Guardia di Finanza e l’agenzia dei monopoli.

 

Dai quali tabulati scopre anche che il personaggio ha vinto tanto senza ovviamente dichiarare nulla allo Stato. Molto interessante anche il caso di un signore che prima di presentare la domanda di reddito di cittadinanza arriva al punto di dimettersi volontariamente dal lavoro. Poi da una regione del Nord trasferisce la residenza nelle Marche (e varia ad arte la composizione del nucleo familiare che lo vedeva vivere insieme ai genitori). Subentra in un contratto di locazione altrui e questo gli fornisce lo schermo nella nostra regione per figurare come disoccupato e unico componente del nucleo famigliare. Quello del subentro nella locazione è una pratica abbastanza inusuale in cui l’Inps fiuta puzza di bruciato. Così va a controllare la posizione patrimoniale e scopre che ha omesso di indicare l’alienazione di beni immobili di proprietà a lui intestati e il corrispettivo conseguito. 

 

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Corriere Adriatico