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ANCONA - Dopo una faida interna alla maggioranza andata avanti otto mesi, siamo arrivati alle battute finali per le nomine ai vertici dell’Erap. Ma l’ultimo miglio, si sa, è quello più tortuoso e sulla figura che andrà a ricoprire il ruolo di segretario generale è ancora in corso il braccio di ferro tra la Regione e il presidente del consiglio di amministrazione dell’Ente Saturnino di Ruscio.
Con la deadline per le nomine fissata al 31 marzo - e questa volta è perentoria, perché dal 1° aprile l’attuale segretario Maurizio Urbinati va in pensione - lunedì l’assessore alle Partecipate Goffredo Brandoni ha comunicato in giunta le designazioni, confermando quasi in toto quelle fatte nel 2019 in era Ceriscioli.
Il presidente del cda dell’Erap vorrebbe inserire in quella casella Vitaletti e bisognerà vedere se nel duello ingaggiato con Palazzo Raffaello, alla fine, sarà lui a spuntarla. Una situazione delicata che dovrà trovare una soluzione tra oggi e venerdì, altrimenti si rischia di andare verso un commissariamento dell’Ente. È dal 26 luglio che questa querelle tiene banco - diventando una spina nel fianco non da poco per la Regione - da quando cioè la giunta approvò la delibera 961 con cui indicava come segretaria generale Sabrina Tosti (ora sparita dai radar) e, come responsabili di presidio, Urbinati a Pesaro, Ferri ad Ancona, Pandolfi a Macerata, Vitaletti a Fermo e Stefania Di Lorenzo ad Ascoli.
Da quel momento, è successo un po’ di tutto, compresi il dietrofront di Palazzo Raffaello che ha revocato la delibera e una relazione al vetriolo di Di Ruscio sui nomi scelti. Ora siamo al capitolo finale della saga. Forse.
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