Esultano le Marche del vino: il Piceno Superiore "Marinus" inserito nella top 100 mondiale

Esultano le Marche del vino: il "Marinus" inserito nella top 100 mondiale
Il vino delle Marche sempre più in alto. Nemmeno il tempo di festeggiare il Balciana di Sartarelli tornato protagonista a Londra e la cantina Umani Ronchi inserita da Wine...

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Il vino delle Marche sempre più in alto. Nemmeno il tempo di festeggiare il Balciana di Sartarelli tornato protagonista a Londra e la cantina Umani Ronchi inserita da Wine Spectator tra le migliori a livello planetario, ecco un altro prestigioso riconoscimento da parte della rivista di settore più influente al mondo.

il Marinus Piceno Superiore Dop 2019 della cantina Il Conte Villa Prandone è stato inserito nella classifica annuale vini Top 100 (al 60° posto). In totale le etichette italiane sono 19 (top100.winespectator.com.).

 

Un grande risultato

«La lista di quest’anno è composta da un gruppo vario, va da etichette e regioni emergenti a tenute storiche che esplorano nuove direzioni», ha detto Thomas Matthews, editore esecutivo di Wine Spectator. «Nonostante il 2020, il mondo del vino è rimasto forte, dinamico e resiliente». Chiaramente a Monteprandone la soddisfazione è immensa. «Viva il Piceno e viva le Marche». Emmanuel De Angelis, winemaker e titolare dell’azienda Il Conte Villa Prandone insieme alla sua famiglia, conferma gioia e orgoglio per il prestigioso riconoscimento ricevuto. «Il Marinus è il vino che rappresenta lo stile dell’azienda e il nostro territorio, da anni lavoriamo con tutte le nostre energie per produrre vini di qualità e carattere. Da bravi marchigiani con rispetto e resilienza, ricevendo diversi riconoscimenti a livello nazionale ma sopratutto punteggi importanti da parte dei critici internazionali più autorevoli. Ma entrare nella lista dei Top 100 della pubblicazione più influente al mondo è un risultato unico e storico, credo che sia la prima volta in assoluto per un Rosso Piceno Superiore e per un rosso delle Marche. Questi risultati - prosegue De Angelis - sono la conferma che il percorso che da anni abbiamo intrapreso va nella direzione giusta e sono la testimonianza della profonda attenzione e passione che impieghiamo nel nostro lavoro». Sono 50 gli ettari di vigneto sulle colline di Monteprandone dai quali nascono vini che hanno conquistato negli ultimi anni importanti segmenti di mercato.

Una bella batteria

Le bottiglie prodotte sono 250mila con una spiccata, quasi atipica per le Marche, vocazione per l’estero: le fredde percentuali parlano del 65% della produzione assorbito dall’export e solo il 35% dal mercato nazionale. «I nostri vini esprimono il forte legame con il territorio - sottolinea De Angelis - e il nostro impegno nel valorizzare terroir, storia, cultura, tradizioni e rispetto dell’ambiente. Sostenibilità ed eccellenza sono i cardini de Il Conte Villa Prandone. Quello di Wine Specator è un premio alla nostra storia e per tutta la squadra di lavoro, Ci impegneremo a puntare sempre più in alto, tanto è l’orgoglio per i nostri vini». Tra cui spiccano, chiaramente oltre il Marinus, le altre riserve IX Prandone, Lukont e Zipolo, i rossi giovani Donello e Conterosso, i bianchi autoctoni Navicchio (Pecorino Docg) e Aurato (Falerio Pecorino Dop). Poi le due versioni dello splendido Cavaceppo (Passerina Docg e Igt) e poi le bollicine Emmanuel Maria (Passerina spumante charmat lungo), il contorbante Venere Azzurra (Rosè Gran Covée) e l’istrionico Fammattì, metodo ancestrale a rifermentazione naturale in bottiglia. Ed è davvero un gran bel bere.

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Corriere Adriatico