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Il vino delle Marche sempre più in alto. Nemmeno il tempo di festeggiare il Balciana di Sartarelli tornato protagonista a Londra e la cantina Umani Ronchi inserita da Wine Spectator tra le migliori a livello planetario, ecco un altro prestigioso riconoscimento da parte della rivista di settore più influente al mondo.
il Marinus Piceno Superiore Dop 2019 della cantina Il Conte Villa Prandone è stato inserito nella classifica annuale vini Top 100 (al 60° posto). In totale le etichette italiane sono 19 (top100.winespectator.com.).
Un grande risultato
«La lista di quest’anno è composta da un gruppo vario, va da etichette e regioni emergenti a tenute storiche che esplorano nuove direzioni», ha detto Thomas Matthews, editore esecutivo di Wine Spectator. «Nonostante il 2020, il mondo del vino è rimasto forte, dinamico e resiliente».
Una bella batteria
Le bottiglie prodotte sono 250mila con una spiccata, quasi atipica per le Marche, vocazione per l’estero: le fredde percentuali parlano del 65% della produzione assorbito dall’export e solo il 35% dal mercato nazionale. «I nostri vini esprimono il forte legame con il territorio - sottolinea De Angelis - e il nostro impegno nel valorizzare terroir, storia, cultura, tradizioni e rispetto dell’ambiente. Sostenibilità ed eccellenza sono i cardini de Il Conte Villa Prandone. Quello di Wine Specator è un premio alla nostra storia e per tutta la squadra di lavoro, Ci impegneremo a puntare sempre più in alto, tanto è l’orgoglio per i nostri vini». Tra cui spiccano, chiaramente oltre il Marinus, le altre riserve IX Prandone, Lukont e Zipolo, i rossi giovani Donello e Conterosso, i bianchi autoctoni Navicchio (Pecorino Docg) e Aurato (Falerio Pecorino Dop). Poi le due versioni dello splendido Cavaceppo (Passerina Docg e Igt) e poi le bollicine Emmanuel Maria (Passerina spumante charmat lungo), il contorbante Venere Azzurra (Rosè Gran Covée) e l’istrionico Fammattì, metodo ancestrale a rifermentazione naturale in bottiglia. Ed è davvero un gran bel bere.
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