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ANCONA - Una discesa lenta dei contagi, con l’incidenza settimanale dei nuovi positivi in calo ormai da dieci giorni, e una flessione dei ricoveri per il secondo giorno di fila, anche se stavolta purtroppo nel saldo giornaliero dei pazienti in ospedale pesa il numero elevato dei decessi.
Sette le vittime nel bollettino diffuso ieri dall’Osservatorio epidemiologico della Regione, tra i quali un’ascolana di 102 anni morta all’ospedale Mazzoni.
Meno 12%
Nell’ultima settimana il calo dei contagi nelle Marche è stato del 12%, anche se la circolazione virale resta molto sostenuta, soprattutto in provincia di Ancona, dove la prevalenza della subvariante Omicron-2, che sta prendendo campo in tutte le Marche, è superiore all’80%.
In questa fase dell’epidemia il rischio del contagio è praticamente lo stesso tra i Non vax e chi si è sottoposto alla profilassi anti-Covid. Nel bollettino di ieri la distribuzione dei casi tra non vaccinati e vaccinati con 2/3 dosi aveva un’incidenza quasi uguale rispetto alle due platee considerate: 1.611 casi ogni 100mila tra i primi, 1.411 tra gli immunizzati. Ma resta una differenza notevole nel rischio di contrarre una malattia grave: l’incidenza dei ricoveri tra i non vaccinati è 7 volte maggiore in terapia intensiva e 5 volte in area medica.
Terapie intensive
Anche l’andamento dei ricoveri per Covid, nell’ultimo mese, segnala un aumento dei casi di bassa e media intensità di cure, saliti da 176 a 239, ma anche un dimezzamento di quelli in terapia intensiva, scesi da 20 a 10. Con il leggero calo di ieri (249 totali, - 1 rispetto al giorno prima) i ricoveri per Covid occupano il 3,9% dei posti totali in terapia intensiva e il 23,4% in area medica.
Per questo nel monitoraggio di venerdì della Cabina di regia (che continua ogni settimana nonostante non serva più per l’attribuzione dei colori alle regioni) le Marche figurano tra le 5 regioni italiane con una classificazione complessiva di rischio bassa. Anche il dato dell’indice di trasmissibilità Rt, stimato su due settimane fa, per le Marche è tra i più virtuosi: 0,87 (contro una media nazionale di 1,34), unica regione insieme alla Calabria a restare sotto quota 1.
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Corriere Adriatico