Marche, contro lo spopolamento delle aree interne finanziate scuola e sanità

Marche, contro lo spopolamento delle nostre aree interne finanziate scuola e sanità
ANCONA La Regione Marche ha deliberato oltre un milione di euro per implementare il welfare nelle due aree interne riconosciute dalla Strategia Nazionale (Snai). Soldi da spendere...

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ANCONA La Regione Marche ha deliberato oltre un milione di euro per implementare il welfare nelle due aree interne riconosciute dalla Strategia Nazionale (Snai). Soldi da spendere entro il 2024, in tre annualità, incluso il 2022, per potenziare i servizi socioeducativi extrascolastico, le scuole estive, il dopo-scuola di minori con problemi o dando più ore agli assistenti sociali. «Si tratta di risorse – entra nel merito il sindaco di Cagli Alberto Alessandri, presidente dell’Unione Montana Catria Nerone, l’ente a capo dell’area interna a cavallo delle alte terre del pesarese e dell’anconetano – che abbiamo voluto spostare dalla formazione agli ambiti sociali e in un programma regionale, il Poc, che sposta le scadenze».

 

Gli ambiti sociali

Spiega che l’ambito sociale aggrega il 90% dei servizi associati e sono strutture che danno delle risposte veloci, adeguate ai cittadini e di qualità. «Anche se – osserva-– non era facile, perché la nostra area interna coinvolge ben tre ambiti sociali, quello di Cagli, di Sassoferrato e di Arcevia, e dovevamo ideare progetti omogenei che abbracciano tre ampi territori. Pertanto, ci siamo concentrati sull’educazione scolastica domiciliare dei minori, su quella rivolta ai minori con disabilità o multiproblematici e sul tutoraggio e l’inserimento di persone svantaggiate nell’ambito lavorativo. Infine, abbiamo costruito un progetto per rafforzare le attività di sportello degli assistenti sociali e la loro presa in carico dell’utente dando un monte di ore che corrisponde alle vere esigenze, ai bisogni dei vari comprensori». Il tipo di risposte che, a gran voce, chiede il sindaco di Arcevia, Dario Perticaroli.

Le carenze

«Qui si va a compensare la carenza di un personale specializzato che eroga servizi essenziali. Ma spero che vada ad applicare la filosofia della Snai che individua un problema, cerca una soluzione, la prova e la trasforma in una misura stabile sul territorio. Pertanto, che non sia un intervento spot, una fase sperimentale con una tantum di finanziamento». Ed è proprio perché questi fondi devono dare delle risposte ad un territorio che traggono la loro multifunzionalità. Come nel nuovo piano sociosanitario regionale.

La sanità

Questi fondi possono andare a supporto di interventi che favoriscono l’implementazione dello standard di Pua (Porta Unica di Accesso) e quindi, vanno a garantire, dove è necessaria, quella componente sociale nella presa in carico integrata sociosanitaria. I fondi si dividono in 278 mila euro che vanno ai 17 Comuni dell’Alto Maceratese, ossia Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Fiastra, Gualdo, Monte San Martino, Montecavallo, Muccia, Penna San Giovanni, Pieve Torina, San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, Sarnano, Serravalle, Ussita, Valfornace e Visso; mentre 913 mila all’Appennino Basso Pesarese Alto Anconetano e, quindi, ad Acqualagna, Apecchio, Cagli, Cantiano, Frontone, Serra S. Abbondio, Piobbico, Arcevia, Sassoferrato. Pergola, entrato quest’anno nella Strategia, rimane alla finestra poiché si tratta di risorse del Poc Marche 2014-2020 a valere sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale.


 

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Corriere Adriatico