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ANCONA - La provincia di Ancona guida la classifica. Nel Fermano si registra un balzo importante. A Macerata cresce, mentre nel Pesarese flette. Nell’Ascolano tiene, assestandosi su numeri contenuti. È il tasso di incidenza settimanale di casi Covid positivi ogni 100mila abitanti, che traccia un quadro non omogeneo dell’andamento del contagio tra le province.
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Nell’Anconetano, l’incremento è rilevante e costante ormai da metà gennaio, tanto che negli ultimi sette giorni l’incidenza è salita a 377 casi ogni 100mila abitanti: nel resto d’Italia, fanno peggio solo le province di Bolzano, Brescia, Pescara, Rimini e Bologna.
Il report dei contagi elaborato dagli uffici regionali registra, alla data di ieri, 4101 casi positivi e 9928 persone in quarantena, in salita rispetto a lunedì 22, quando il primo dato si assestava su 3769 ed il secondo su 9207.
Ma se l’escalation di Ancona è cosa nota, c’è un’altra provincia che ha segnato un balzo in avanti da tenere sotto stretta osservazione: quella di Fermo, passata da un tasso di incidenza di 65,21 nella settimana tra l’8 ed il 14 febbraio, a 108,31 in quella successiva. Numeri decisamente più contenuti di quelli dell’Anconetano, ma il tendenziale di crescita va monitorato con attenzione. I positivi, a ieri, erano 550 (13 i Comuni in cui il dato è registrato come “inferiore a 5 casi”), in aumento rispetto ai 499 di lunedì e le persone in quarantena 1315 (in 9 Comuni, meno di 5).
Il Covid avanza poi nella provincia di Macerata, con i casi in aumento anche nella settimana in corso. Se lunedì c’erano 1530 positivi (15 Comuni con casi inferiori a 5) e 3467 soggetti in quarantena (in 16 Comuni meno di 5), ieri sono saliti rispettivamente a 1598 (16 Comuni inferiori a 5 casi) e 3670 (in 8 Comuni meno di 5). A trainare il territorio, la popolosa Civitanova Marche con 217 positivi e 437 in isolamento, ma l’incidenza maggiore si registra nel piccolo entro di Esanatoglia, dove i casi positivi sono 61 e 126 le persone in quarantena, su un totale di 1926 abitanti. Il tasso di incidenza nel Maceratese era in aumento già dalle scorse settimane, quando si è passati da 143,6 (settimana tra l’8ed il 14 febbraio) a 151,54 (settimana tra il 15 ed il 21 febbraio).
Sembra migliorare, invece, la situazione nel Pesarese, provincia che durante la prima ondata fu epicentro regionale del contagio. Qui il tendenziale è in decrescita costante da inizio febbraio: il tasso di incidenza era a 145,3 nei primi sette giorni del mese ed è sceso a 137,5 nella settimana successiva. Tra il 15 ed il 21 si è poi assestato su 130,72 casi per 100mila abitanti. Ed il trend positivo pare proseguire dal momento che lunedì 22 i casi registrati erano 1414 (13 Comuni con casi inferiori a 5) ed i soggetti in quarantena 2875 (in 5 Comuni meno di 5), mentre ieri i dati flettevano a 1403 nel primo caso ed a 2778 nel secondo. Chiude l’elenco l’Ascolano, da sempre la provincia meno colpita. Ormai da molte settimane, ha un tasso di incidenza stabilmente – e di parecchio – sotto i 250 casi (soglia oltre la quale scatta l’allarme). L’unica volta in cui la provincia ascolana ha registrato un tasso di incidenza “preoccupante” è stato nella settimana tra il 7 ed il 13 dicembre, quando ha segnalato un 210,02.
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Corriere Adriatico