La classifica delle imprese marchigiane Merloni: "La crisi qui si è fermata"

Donato Iacobucci e Francesco Merloni
ANCONA - Indesit Company (oggi Whirlpool) al primo posto, Ariston Thermo, Tod's e Acraf a scendere, si confermano nella stessa posizione di vertice del 2013 nella...

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ANCONA - Indesit Company (oggi Whirlpool) al primo posto, Ariston Thermo, Tod's e Acraf a scendere, si confermano nella stessa posizione di vertice del 2013 nella 'Classifica delle principali imprese marchigiane 2014', stilata della Fondazione Aristide Merloni e presentata oggi.




Al quinto posto sale Biesse, che era al sesto nel 2013, posizione che lascia a Elica che slitta quindi di un gradino. Per Profilglass si conferma il settimo posto della graduatoria dell'economia produttiva marchigiana e un ex equo di Fileni Simar anche se 'fuori concorsò perchè classificata come holding e non con bilancio ordinario o consolidato come le altre imprese. L'ottava posizione tocca a Poltrona Frau, che conquista un posto. Scende al nono, dall'ottavo, la Carnj ed è stabile al decimo la Imac.



Calma piatta per l'economia marchigiana ma il fatto non è negativo, anzi è il segnale che la crisi si è fermata. È quanto emerge dalla 'Classifica'. Nel 2014, si è registrata una stasi delle vendite rispetto al 2013 (+0,1%), con un calo sul mercato interno (-1,9%) che è stato compensato dalla crescita delle vendite sui mercati esteri (+2,5%), con andamenti simili a quelli osservati a livello nazionale per le grandi e medie imprese manifatturiere.



"C'è una svolta che, per la prima volta, ci fa pensare che la crisi degli ultimi sette anni sia finita - ha commentato il presidente della Fondazione, Francesco Merloni -, c'è un andamento piatto, con minime modifiche ma è il segnale che la discesa si è bloccata. Ora serve lo spirito costruttivo di tutti per crescere e svilupparsi guardando soprattutto ai mercati extra europei, che negli ultimi dieci anni hanno dato numeri più che positivi, Cina, Africa, le Americhe".



"Dobbiamo reintegrarci nel mondo e chi lo ha già fatto si è salvato" ha aggiunto Merloni. "Vediamo, poi, la crescita di start up innovative che operano in settori più avanzati e moderni, un fattore certamente positivo".



La ricetta è ancora una volta a due voci. "Investire in innovazione e internazionalizzazione - ha spiegato Merloni -, i due punti cardine, le strade per poter crescere. Senza dimenticare però la formazione, le lingue in particolare, e la cultura in generale. Nelle Marche dobbiamo spingere di più per far imparare l'inglese ai giovani perchè bisogna sempre ricordare che, per andare a vendere un prodotto nel mondo, occorre parlare la lingua di chi compra".



Dalla Classifica arrivano le conferme dei primi posti; nelle prime cento posizioni, il 26% delle imprese marchigiane è a controllo estero contro il 31,1% della media italiana. "Segno - ha sottolineato Merloni - dell'attrattività positiva del territorio e della nostra economia che dobbiamo continuare a migliorare per attirare investimenti esteri, come è stato per la Whirlpool su Indesit".



All'interno degli stessi settori, ha spiegato Donato Iacobucci, coordinatore della Fondazione, "si registrano andamenti differenziati nelle aziende a seconda degli investimenti fatti in innovazione, ricerca e sviluppo, internazionalizzazione. Temi portanti della nuova strategia europea sui quali Bruxelles ha chiesto l'impegno delle Regioni nella programmazione. Per le imprese sarà indispensabile intercettare questi fondi per crescere".
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Corriere Adriatico