ANCONA - Ricordate quando andare all’Inps era un po’ come finire all’ufficio postale nell’ora di punta? Numerino e un’attesa senza punti di...
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La nuova relazione con gli sportelli consisterà nel telefonare al presidio telefonico per avere un appuntamento (data e ora) e una modalità di contatto (Skype, Teams o via telefono). Alla data e ora fissata sul canale scelto (digitale o telefonico) avverrà l’incontro tra il funzionario e l’utente che in questo modo non avrà più bisogno di recarsi fisicamente in via Maestri del Lavoro (per la sede regionale). Tempi certi anche per la durata del colloquio: 15 minuti. «È una consapevolezza di opportunità diverse che ci lascia il post-Covid 19» spiega il direttore Inps Marche, Fabio Vitale. Quella delle relazioni con il pubblico è una delle novità più interessanti, ma non l’unica.
In questi giorni infatti si sta tecnicamente studiando l’assetto previsto per le erogazioni abbreviate della cassa integrazione previste dal decreto Rilancio. «Il decreto - spiega il direttore Inps Marche Fabio Vitale - prevede in prima battuta un’anticipazione del 40% delle somme e teoricamente dovrebbe velocizzare l’attività ma è un punto interrogativo perché la buona modalità operativa studiata va a sovrapporsi alla modalità precedente». Vitale prova a spiegarsi con un esempio: «Se un’azienda non ha esaurito tutto il plafond della cassa integrazione autorizzata dalla Regione, l’Inps non potrà richiedere le ulteriori 5 settimane concesse dal decreto. C’è infatti un elemento fondamentale che cambia il paradigma dell’erogazione. Prima il potere concessorio era in capo alle Regioni, ora invece è in capo all’Inps e si tratta di due situazioni giuridico-amministrative completamente diverse. Teoricamente si semplifica, in realtà nella pratica contingente capiremo se riusciremo a dare risposte più immediate ai cittadini o se si creeranno colli di bottiglia. Forse per raggiungere l’obiettivo della liquidità subito ai lavoratori era meglio anticipare il 100% perché comunque le fasi di lavorazioni successive all’anticipazione prenderanno del tempo».
Il 15 ripartirà anche l’attività ispettiva di vigilanza. Il primo fronte su cui si agirà sarà quello di verificare che i lavoratori inseriti in cassa integrazione non siano stati utilizzati in smart working. Il fierissimo sospetto marcia osservato i dati delle fatturazioni delle aziende che invece vanno avanti. Segnale che una parte del personale è andata avanti ugualmente con il lavoro. Un altro fronte che interessa molto la direzione centrale è quello dei controlli su redditi di cittadinanza per verificare l’esistenza di illeciti nella percezione dei soldi. Infine lunedì prossimo sarà riaperto anche il centro medico legale e per questo specifico sportello la novità consisterà nel non-rispetto del criterio dell’alterazione della temperatura corporea oltre 37,5 per malati oncologici che comunque saranno sottoposti a visita. Dunque una maggiore attenzione per una categoria fragile.
Riaprono le sedi infine, tutte sanificate ma il rientro per il personale in ufficio sarà su base volontaria. Saranno garantiti i servizi essenziali di back offic: pensioni, rapporti con le aziende, i finanziamenti che riceveranno le aziente, entrate contributive. Ma addio agli sportelli, ovviamente, vista la svolta della consulenza virtuale. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico