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ANCONA - «Un anno da record». È il 2022 made in Marche declinato sul turismo, che ha visto aumentare arrivi e presenze non solo rispetto al 2021 - ancora condizionato dal Covid quanto a spostamenti - ma anche rispetto al 2019, anno target dell’era pre pandemica. Nello specifico, sono stati 2.507.756 gli arrivi (ovvero il numero di turisti arrivati nella nostra regione nella stagione 2022) e 11.376.381 le presenze (il totale dei pernottamenti nelle strutture ricettive).
Cifre che fanno segnare rispettivamente un +3,68% e un + 9,39% sul 2019. Ma in un quadro generale decisamente positivo, c’è un elemento che deve indurre alla riflessione: la stragrande maggioranza dei turisti che vengono nelle Marche sono italiani. Di quegli 11.376.381 di presenze del 2022, appena 1.714.808 stranieri riguardano vacanzieri arrivati dall’estero. Segno che c’è ancora da lavorare sull’appeal della nostra regione oltre i confini nazionali.
E inizia a snocciolare gli appuntamenti già in cantiere: «La Regione sarà alla Free di Monaco di Baviera, all’Itp di Berlino con l’Enit, e in Kazakisthan alla Borsa internazionale del turismo di quel Paese per intercettare presenze anche dall’Uzbekisthan e Azerbaigian che andranno a sostituire i flussi provenienti dalla Russia. Ma non c’è promozione senza i voli». E ha annunciato un «nuovo collegamento» (non meglio specificato) dal Sanzio per l’estate. Intanto, come anticipato dal Corriere, si lavora sulla rotta per Berlino e altre città della Germania.
Ma per far conoscere le bellezze della nostra regione urbi et orbi, Bruschini sogna anche «una Festa di Primavera, una festa del risveglio mettendo in rete tutti gli eventi organizzati nei territori in quel periodo. Le Marche regione della primavera», il sogno di Bruschini. Intanto, guarda invece ai risultati ottenuti il presidente Acquaroli, che sottolinea come «oggi siamo a raccontare ed interpretare numeri che nei primi mesi dell’anno sono stati condizionati anche dalla pandemia e dalla riscoperta delle mete italiane rispetto a quelle straniere. Le Marche possiedono tutto ciò che serve, ma se i fattori non vengono messi in rete e se non si riesce a fare squadra, non riuscirebbero ad ottenere quel palcoscenico che si meritano nei circuiti nazionali ed esteri».
Le cifre
La parte del leone tra i turisti che preferiscono le Marche la fanno ancora gli italiani (Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Veneto e ultimamente Umbria grazie ai nuovi collegamenti stradali), mentre sono diminuite anche nel 2022 le presenze degli stranieri rispetto al 2019 di 12.417 unità. E invertire questo trend è l’obiettivo. La chiosa a Sabatini: «Siamo regione al plurale? Dobbiamo essere plurali (e insieme) nella messa a punto di strategie in filiera istituzionale, ma anche nella gestione di quest’ambito economico così strategico». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico