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ANCONA - Stremate dal caldo e dalla mancanza di polline. Le api nei 77mila alveari delle Marche hanno subito pesantemente il clima rovente e la siccità dell’estate che sta finendo. Talmente stremate che gli apicoltori della regione sono dovuti ricorrere a soluzioni zuccherine per nutrirle ed evitare una strage dei preziosi insetti produttori di miele. Che ovviamente ha subito un forte decremento.
La mappa
L’allarme lo ha lanciato la Coldiretti Marche nei giorni scorsi, alla luce dell’andamento della raccolta del miele secondo i report mensili dell’Osservatorio nazionale. «Nelle Marche a causa del clima che ha alternato dall’inizio dell’anno siccità a bruschi cali di temperatura ed eventi estremi si è pressoché azzerata la produzione di miele di acacia e ridotta sotto la media, salvo alcune aree della provincia di Macerata, quella del millefiori primaverile».
La situazione
Nel giro di 5 anni le attività sono cresciute di oltre il 65% a testimonianza che questa produzione rappresenta un’importante opportunità di reddito per le aziende agricole. Ora però il calo produttivo innescato dal clima pazzo rischia di portare sulle tavole degli italiani prodotto estero, spesso di bassa qualità. Per evitare ciò , occorre verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure di rivolgersi direttamente ai produttori locali.
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Corriere Adriatico