Marche sempre più anziane ma i lavoratori domestici (regolarmente assunti) diminuiscono: Ancona resta capofila, le badanti sono il doppio delle colf. Quanto costano

È quanto emerge dal 5° rapporto annuale sul lavoro domestico promosso da Domina

Marche sempre più anziane ma i lavoratori domestici (regolarmente assunti) diminuiscono
ANCONA  - Nelle Marche i lavoratori domestici regolarmente assunti sono 23.684, con una variazione di -10,7% rispetto al 2021. Le badanti sono presenti in numero maggiore,...

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ANCONA  - Nelle Marche i lavoratori domestici regolarmente assunti sono 23.684, con una variazione di -10,7% rispetto al 2021. Le badanti sono presenti in numero maggiore, infatti sono il 60,9%, mentre le colf rappresentano il 39,1% secondo l’INPS. Sono 24.727 i datori di lavoro domestico nella regione (-10,2 rispetto al 2021). Il 3,3% della popolazione è coinvolto nel lavoro domestico. Dati che emergono dal 5° rapporto annuale sul lavoro domestico promosso da DOMINA. 

Caratteristiche dei lavoratori domestici:

Elevata la presenza di italiani nel lavoro domestico della regione (33,7%), superati solo dai domestici provenienti dall’Est Europa (44,4%). Il genere femminile è in netta prevalenza su quello maschile (91,0%). Il lavoratore domestico ha in media 50,9 anni e, per quanto riguarda le settimane lavorate, nel maggiore dei casi non ha completato l’anno lavorativo (58,7%). Il 30,8% dei lavoratori domestici lavora in convivenza con le famiglie datrici di lavoro domestico. 

Spesa delle famiglie e impatto economico:

In media il datore di lavoro ha 68,7 anni e nel 57,1% dei casi è di genere femminile. Solo il 4,5% ha cittadinanza straniera. Nel 2022 le famiglie hanno speso nel complesso 201 milioni di euro per la retribuzione dei lavoratori domestici (stipendio, contributi, TFR). Il valore aggiunto prodotto da questa categoria di lavoratori vale circa 390 milioni di euro. 

Distribuzione territoriale ed incentivi:

Per quanto riguarda i territori provinciali, la distribuzione dei lavoratori domestici raggiunge un picco nel capoluogo, Ancona, dove si concentrano il 33,6% delle colf e il 32,6% delle badanti. In termini relativi, il capoluogo registra la maggiore incidenza di colf: 6,8 ogni 1.000 abitanti (media regionale 6,2). Per quanto riguarda le badanti, invece, l’incidenza maggiore si riscontra a Pesaro e Urbino: 12,0 badanti ogni 100 anziani (media regionale 11,0). La Regione Marche garantisce degli assegni di cura, l’eliminazione di barriere architettoniche e favorisce la vita indipendente di persone con disabilità. 

Prospettive demografiche:

Le prospettive demografiche rivelano come nel 2050 nelle Marche il numero di badanti sia destinato ad aumentare: vi saranno 204 mila anziani (ultra-ottantenni) a fronte di 146 mila bambini (0-14 anni). Dal 2023 al 2050, la popolazione infantile diminuirà del -16,7% mentre quella anziana aumenterà del +55,4%. Per questo, la componente anziana sarà più numerosa di quella infantile (15,4% della popolazione contro 11,0%).

Tratti distintivi delle Marche: domestici italiani o dei paesi dell’Est. La nazionalità dei domestici della regione è fortemente polarizzata; o sono italiani (33,7%) o provengono dai paesi dell’Est Europa (44,4%). Basse le altre provenienze. «Il settore del lavoro domestico è un comparto sul quale investire sempre di più affinché possa sviluppare a pieno tutte le proprie potenzialità. Crediamo quindi che sia necessaria una riforma del settore capace di incentivare il lavoro regolare rispetto a quello sommerso» commenta Lorenzo Gasparrini, segretario generale di Domina.

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Corriere Adriatico