Marche, ancora scosse dopo quella del 4.7 Torna l'incubo, danni pure alle case di legno

ANCONA - Ancora il terremoto, ancora il panico. Un'altra scossa questa mattina intorno alle 5.11 avvertita nel Maceratese ma anche sulla costa. Nessun danno alle persone ma...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ANCONA - Ancora il terremoto, ancora il panico. Un'altra scossa questa mattina intorno alle 5.11 avvertita nel Maceratese ma anche sulla costa. Nessun danno alle persone ma altri danni, qualche crollo e la paura che torna a segnare un territorio già messo a dura prova ormai da mesi.  


Il terremoto di magnitudo 4.7, registrato questa mattina alle 5.11 con epicentro a due chilometri da Muccia, è stato avvertito in un'ampia zona, che comprende anche Umbria e Lazio, fino a Roma.
 
Dalle verifiche effettuate nelle aree dove sono realizzate le Soluzioni abitative di emergenza non si riscontrano problemi, al massimo sono caduti alcuni oggetti. E la conferma arriva anche da alcuni cittadini che ci vivono: «Abbiamo avuto molta paura, danni limitati». Danni hanno riportato invece le casette di legno realizzate nei villaggi che ospitano gli sfollati. In alcune si sono staccati anche i pensili dalle pareti, in altre addirittura i boiler. 

In questi ultimi 30 giorni - riferisce il sito dell'Ingv - la zona a sud di Camerino è stata interessata da un incremento di sismicità con terremoti che hanno raggiunto valori di magnitudo (Mw) pari a 4.0 il 4 aprile alle ore 4.19 italiane.

Tali eventi rientrano nella sequenza sismica iniziata il 24 agosto 2016 con l’evento di magnitudo Mw 6.0,  avvenuto nei pressi di Amatrice e Accumoli (RI) e culminato con l'evento sismico del 30 ottobre 2016 di magnitudo Mw 6.5. La sequenza si è gradualmente sviluppata, interessando un’ampia fascia dell’Appennino centrale, un'area di 1200 km2, estesa per circa 80 km in direzione NNW-SSE e larga circa 15-20 km, dalla provincia di Macerata, nelle Marche, alla provincia dell’Aquila, in Abruzzo.


 Sono stati oltre 85.000 i terremoti registrati in Italia centrale dall'inizio della sequenza sismica del 24 aprile 2016 a oggi. Lo rende noto nel suo blog l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Il grafico pubblicato nello stesso blog riporta il numero dei terremoti giorno per giorno ed emerge che, dopo le scosse più forti di agosto e ottobre 2016 e del gennaio 2017, «la sequenza ha avuto un andamento piuttosto regolare a partire da febbraio 2017, in particolare dopo il picco del 18 gennaio». In media nell'Italia centrale sono stati registrati circa 150 terremoti in febbraio e marzo 2017, circa 100 eventi tra aprile e giugno dello stesso anno e fra 50 e 100 nell'estate 2017. Negli ultimi mesi dell'anno gli eventi sono diminuiti ulteriormente a 30-40 al giorno. La tendenza è cambiata all'inizio di marzo 2018, con oltre 100 eventi al giorno, e in aprile con oltre 140, soprattutto nel settore settentrionale della sequenza, dove è avvenuto il terremoto di oggi, vicino ai comuni di Muccia, Pieve Torina, Pievebovigliana (Macerata). Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico