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ANCONA - Il futuro di Interporto ha le ore contate. Tra diciannove giorni si andrà all’approvazione del bilancio di esercizio del 2021 e al secondo punto all’ordine del giorno c’è la nomina dell’organo amministrativo. Il Cda presieduto da Marco Carpinelli è in scadenza di mandato: incarico triennale siglato nel 2019 sotto il governo Ceriscioli e proseguito con l’arrivo del presidente Acquaroli.
Ma con l’affare Amazon sfumato sotto gli occhi di tutti, questo Consiglio di amministrazione - oltre a Carpinelli è composto da Milva Magnani e Gianluca Carrabs - appartiene ormai al passato. Anche in virtù del fatto che se le trattative per il centro logistico dovessero ricominciare, sarebbe comunque decaduta la fiducia tra i vari protagonisti della vicenda e i vertici della struttura interportuale.
Le manovre
Così all’ottavo piano della Regione si è già iniziato a mettere a punto il passaggio di testimone, iniziando dalla scelta del nome che erediterà la poltrona che scotta.
La decisione
La scelta di Massimo Stronati come nuovo presidente di Interporto sarebbe ormai cosa fatta, al netto di virate improvvise e inaspettate: imprenditore sessantenne è nato a Jesi, città dove ricade proprio la sede di Interporto, e nei mesi scorsi era finito nella rosa dei nomi che avrebbero potuto guidare l’Autorità portuale, oggi presieduta da Enzo Garofalo. Presidente di Confcooperative Marche è anche presidente nazionale di Confcooperative Lavoro e servizi, agglomerato di 5mila imprese nell’ambito del quale Stronati ha avuto esperienze in materia di logistica, porti e intermodalità come imprenditore e presidente di organizzazione. Delegato da Confcooperative nazionale per l’internazionalizzazione, ha girato molto l’Europa, i Balcani in particolare, e ha relazioni con la portualità estera, in particolare con il Pireo e Rotterdam. Un curriculum di tutto rispetto da tempo nella manica del governatore Acquaroli, che ha deciso di metterla sul tavolo di una delle partite più complesse che attenderanno l’Interporto del futuro. Riagganciare Amazon per la realizzazione nelle Marche di un polo logistico che dovrà servire il centro Italia. Con il presidente nel mirino, la Regione sta mettendo a punto anche il resto del Cda, con una rosa di nomi ancora da definire ma il lavoro sarebbe già a buon punto.
La riorganizzazione
Con le caselle al posto giusto l’Interporto potrebbe riallacciare i fili anche del rilancio organizzativo, aggiornando una pagina web ferma da sei anni e valutando la possibilità di rientrare nel circuito dell’Unione interporti riuniti da cui l’infrastruttura è uscita dopo essere stata uno dei soci fondatori, ottenendo anche la vice presidenza nazionale con Roberto Pesaresi.
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Corriere Adriatico