Al Qaeda nelle Marche, le reazioni "Erano integrati e benvoluti da tutti"

Al Qaeda nelle Marche, le reazioni "Erano integrati e benvoluti da tutti"
CIVITANOVA - Un blitz di cui nessuno sembra essersi accorto. Ma la notizia dei due arresti in via Cesare Battisti, e poi di...

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CIVITANOVA - Un blitz di cui nessuno sembra essersi accorto.






Ma la notizia dei due arresti in via Cesare Battisti, e poi di quello a Porto Recanati, ha subito fatto il giro tra i residenti. Due comunità sotto choc, che adesso respirano l’aria pesante di chi ha la consapevolezza di avere vissuto fianco a fianco con presunti affiliati alla cellula legata a doppio filo con Al Qaeda.



La maggior parte di questi ha appreso di quanto accaduto via Facebook, quando una giovane residente ha segnalato la presenza delle forze dell'ordine lungo la via. Anche se da tempo, questo è ciò che sostengono i residenti, quella zona era tenuta sotto osservazione. C'è stupore tanto tra i civitanovesi quanto tra i pakistani per quanto accaduto ieri.



"A volte li incontravo, la mattina quando andavo a prendere il giornale - racconta un vicino di casa, che vive proprio nell'abitazione di fronte - Si vedevano in giro, ogni tanto ci si incontrava ma non avevamo altri contatti". C'è stupore tra i residenti.



Lo stesso senso di incredulità che colpì la Croce Verde quando, nel gennaio scorso, venne resa nota l'espulsione di Faqir Ghani, il figlio ventiseienne di Sher. Faqir faceva parte dell'ente assistenziale e tutti lo ricordano come un volenteroso, come uno che non si tirava mai indietro quando c'era da lavorare.



Ma è emerso che frequentava siti inneggianti alla Jihad. E pure il padre è stato arrestato. Anche lui, come il figlio, era naturalizzato italiano. E disoccupato da tempo, come Zubair Shah arrivato nelle Marche da Cagliari pochi anni fa. Sulla vicenda interviene tramite social network anche un'altra vicina di casa, pure lei stupita per quanto accaduto.



"Le persone arrestate, mie vicine di casa, erano per me al di sopra di ogni sospetto - scrive la signora - erano gentili, educate. La sera si ritrovavano per la preghiera presso la loro piccola moschea in corso Garibaldi. Sono rimasta molto sorpresa ed incredula di quel che è accaduto". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico