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L’obiettivo del successore di Antonio Draisci, che aveva guidato l’Ast negli ultimi mesi e che ora è stato nominato direttore del Dipartimento Salute della Regione per tre anni, è quello di utilizzare questo mese e mezzo per approfondire l’organizzazione delle reti territoriali. «Questo tempo mi permetterà di capire meglio la rete territoriale regionale e mi servirà a migliorare il rapporto tra Ast e Torrette che dirigo.
La telefonata
Gozzini ci tiene a sottolineare come, durante l’intervista (ieri mattina, ndr), abbia già ricevuto la telefonata del sub commissario Daniela Corsi. «La funzione commissariale è sostenuta da figure storiche come Corsi e Coacci. Si tratta di gestire un breve periodo con la mia esperienza e quella dei miei colleghi. Non credo che avremo grossi problemi considerando anche i professionisti che trovo all’Ast 3. La dottoressa Corsi mi sta già chiamando e questo non solo è sintomo di una grande intesa, ma anche della volontà di non perdere tempo e mettersi subito al lavoro». Una considerazione che Gozzini si sente di fare «senza atti di superbia». Poi una riflessione riguardo le criticità che l’Ast si trova ad affrontare a partire dalle liste d’attesa. «È un problema che l’assessore regionale Filippo Saltamartini sta seguendo da vicino e per il quale sta facendo un lavoro di grande analisi sul territorio che ora potrà seguire anche insieme a Draisci che conosce bene anche Macerata». Poi la questione dei pronto soccorso e della carenza del personale sanitario. «Sono i temi italiani - dice -. Nulla di nuovo: mancano medici e infermieri in tutta Italia, c’è un problema nazionale e come tutte le aziende italiane ci stiamo attrezzando per superare questa crisi organizzativa. In qualunque regione, anche in quelle cosiddette migliori, esistono gli stessi problemi. Bisogna creare modalità migliori a seconda del luogo: noi teniamo botta, l’impegno è massimo giorno e notte, non abbiamo né ferie né orari».
La sinergia ribadita
Allora il nuovo commissario ribadisce come la sinergia e lo scambio di impegni possa essere un valore aggiunto e non una penalità. «Siamo persone di sistema e conosciamo il sistema. Se fossimo piovuti da Marte non sapremmo cosa fare, ma con l’esperienza delle persone giuste che sono state messe in campo per gestire i problemi non ci saranno grosse difficoltà problemi. È impossibile pensare che nella sanità, uno dei settori più complessi, non ci siano criticità. Bisogna attrezzarsi e affrontarle con esperienza e pratica».
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