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ANCONA - Un’altra spallata all’isolamento. Nel documento strategico della mobilità ferroviaria del ministero delle Infrastrutture le Marche sono dentro. A pieno titolo. Nella mappa che stabilisce impegni e sviluppi futuri dell’Italia tutta, sette sono i passaggi dedicati a una regione da sempre nel cono d’ombra. Il primo è una coordinata che sfreccia: il potenziamento dell’alta velocità sulla dorsale adriatica che corre da Bologna a Bari, passando per il capoluogo dorico. Priorità assoluta dall’Europa, deriva dalla legge di bilancio 2022 che mette in circolazione 5 miliardi di euro da qui al 2035. Nella partita dovrebbero rientrare le risorse necessarie per la velocizzazione del lungomare nord, che va da Ancona a Torrette eliminando i punti di flessione.
Gli studi
Altro giro. Al capitolo “Principali studi di fattibilità in corso” l’evidenziatore si ferma sulla Ferrovia Adriatica, anche detta “Dei Due Mari”, e sul miglioramento della connessione tra i capoluoghi dell’Italia centrale compresi nel cratere sismico e Roma, con un punto che è conseguenza dell’altro. L’elenco non tralascia il collegamento, sempre sui binari, tra porto di Ancona e aeroporto “Sanzio”.
Il raddoppio
Alla voce “Priorità per la progettualità degli studi di interventi già in corso” torna, come sempre, il raddoppio della Foligno-Fabriano, a tutt’oggi senza finanziamento, con progettazione di pre-fattibilità del 2001 per la quale ci vogliono 1,6 miliardi, costola della velocizzazione della Orte-Falconara; il potenziamento della trasversale Giulianova-Teramo e della Ascoli-Porto d’Ascoli.
L’impegno
Dà vigore al concetto di spallata, Giorgio Fede. «È un’enorme soddisfazione vedere testimoniati in questo fondamentale documento del ministero il nostro impegno di anni in Commissione. Le richieste per la mobilità ferroviaria, portate, motivate e ripetute in ogni occasione utile, sono state accolte». Il senatore pentastellato cambia il verso del tracciato: «Da sempre in questa terra i collegamenti sono stati difficili, talvolta impossibili. È un risultato incredibile quello che abbiamo raggiunto, grazie soprattutto all’impegno dall’ex premier Giuseppe Conte nel trovare risorse dal Pnrr nel confronto con l’Europa». Ripassa le tappe della nuova traiettoria ora che il Governo ha sottoposto il piano al parere del Parlamento che, a sua volta, ha attivato le Commissioni competenti. «Continueremo a monitorare lo studio di fattibilità per la ferrovia che da San Benedetto dovrebbe condurre fino a Roma, con una serie di raccordi di tratte esistenti e altre da realizzare. Si dice che sia la più antica promessa elettorale. Impegni e proclami risalgono all’Ottocento».
La dorsale
Ripassa veloce le griglie a corredo di quella linea tattica, il senatore «Veglieremo - s’impegna - sui progetti e sulla realizzazione delle opere per il potenziamento dell’alta velocità sulla dorsale adriatica, che fino a pochi mesi era prevista solo fino ad Ancona. Finalmente un concreto dato di ottimismo per lo sviluppo del nostro territorio: il prolungamento verso sud, oltre la Dorica, del corridoio Baltico-Adriatico, nel contesto di quelli europei Ten-T ad alta velocità e alta capacità, con 5 miliardi già in legge di bilancio». Spezza, anche lui, il fronte dell’isolamento. «Spero che la gente si accorga che da quando ci sono i 5 Stelle al governo si stanno muovendo tante situazioni, incancrenite da anni. Stiamo rivoltando l’Italia». L’aveva detto Mauro Coltorti, che di quella commissione è presidente.
Maria Cristina Benedetti
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Corriere Adriatico