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ANCONA - Il lato nascosto della sanità affiora a un anno dall’inizio dell’emergenza pandemica nelle Marche. Dati rincorsi per mesi, che adesso raccontano quanto il Covid abbia impattato nella gestione ordinaria e straordinaria dei servizi sanitari con una frenata improvvisa nell’ambito della prevenzione ma anche nei ricoveri e negli interventi. È una fotografia con luci ed ombre che posiziona la nostra regione al di sotto della media italiana con preoccupanti tagli soprattutto in area oncologica e in quella cardiovascolare.
I dati analizzati
A monitorare la capacità di tenuta del sistema durante lo tsunami della pandemia è un’indagine dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che ha messo a confronto i dati del 2020 con quelli del 2019.
La situazione nei reparti
La situazione peggiora nell’ambito cardio circolatorio: secondo i dati Agenas nelle Marche i ricoveri per Ima Stemi (infarto acuto del miocardio) sono diminuiti del 41,9% (-23,5% la media italiana), passando da 458 tra marzo e giugno del 2019 a 266 nello stesso periodo del 2020. È questa la seconda performance peggiore nella classifica delle regioni, dopo quella del Molise. Preoccupante anche il dato sui ricoveri negli ospedali marchigiani per ictus ischemico: la regione si colloca in terza posizione - dopo Valle d’Aosta e Molise - con una diminuzione del 42,5% di degenti (-23,1% in Italia) che equivale aa 482 pazienti in reparto contro gli 838 dei mesi presi a riferimento nel 2019. I dati lasciano meglio sperare per l’anno in corso. Importante anche la riduzione dei volumi di ricoveri urgenti: -27,1% che in termini numerici significa un passaggio da 29.150 degenti a 16.730. «Ma in questa terza ondata pandemica i sistemi sanitari si sono comportati meglio rispetto alle precedenti: basti pensare che nel 2021 quasi nessuna regione ha tagliato gli interventi di elezione», spiega il presidente Agenas, Enrico Coscioni. «Siamo ancora in una fase di piena emergenza epidemiologica - sottolinea il direttore generale Agenas, Domenico Mantoan - ma occorre strutturarsi per programmare e organizzare il sistema verso la completa ripartenza di tutti i servizi, per soddisfare i bisogni di salute dei cittadini».
I non rinviabili
Il report presentato nei giorni scorsi evidenzia invece per le Marche una situazione di tenuta sostanziale dei servizi essenziali con una riduzione importante di quelli procrastinabili. Un esempio: è stato rilevato uno spostamento quasi insignificante negli interventi per fratture entro le 48 ore (dal 77,6% al 77,3%) mentre sono calati del 57,4% i ricoveri ordinari programmati (da 27.295 a 11.627).
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Corriere Adriatico