Ida Simonella, assessore al porto: «Opere, trasformazioni e sostenibilità ambientale nell’agenda dello scalo»

Ida Simonella, assessore al porto di Ancona
Ida Simonella, assessore al porto di Ancona, qual è l’agenda con il presidente Vincenzo Garofalo? «Siamo...

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Ida Simonella, assessore al porto di Ancona, qual è l’agenda con il presidente Vincenzo Garofalo?


«Siamo pronti a lavorare con il presidente e vanno riprese la fila dell’ampliamento di Fincantieri, il completamento della banchina rettilinea, il consolidamento di alcune esistenti, la realizzazione dell’hub crocieristico». 

 
E all’esterno del porto?
«Significa anche collaborare con la Regione sull’Uscita a Nord. Anas presenterà a breve il progetto definitivo, ma occorre partire con il Lungomare Nord e garantire lo spostamento dei binari per far spazio alla strada. È un tetris in cui tutto deve incastrarsi, ma tutti dobbiamo collaborare».


Per Garofalo è centrale il rapporto con la città. Come si declina?
«Sostenibilità ambientale. È nell’agenda di tutte le città con un porto nel centro urbano». 


E concretamente? 
«La parola d’ordine è trasformare, non chiudere. Vanno trasformati alcuni processi, con grandi e piccoli passi: elettrificazione delle banchine su cui ci sono fondi del Pnrr, concezione verde della banchina destinata alle crociere, potenziamento del binario destinato all’intermodalità, ma anche progetti speciali sulla raccolta dei rifiuti, digitalizzazione delle operazioni. E spostando una parte dei traghetti dall’area sotto il Guasco alle banchine ex silos, come già deliberato dal comitato di gestione».


E sul rapporto con il Porto antico
«Nel 2015 è stata ricucita una ferita e non si torna indietro. In questo concetto rientra la Lanterna rossa. Va riaperta». 


Come si concilia con la sicurezza? 
«Le navi che transitano sono sempre più grandi e quel molo va ridotto, secondo indicazioni precise date da professionisti. Nessun rischio va corso, ma alla Lanterna rossa bisogna tornare ad accedere, con regole nuove. Sono fiduciosa, anche per la sensibilità incontrata parlando con le amministrazioni alle quali ho già posto in maniera netta la nostra posizione». 


C’è poi la cerniera porto-città che impatta su sosta e viabilità. 


«Si sta definendo il nuovo piano portuale. Contemplando le esigenze di tutti il Comune porta avanti la sua visione: una parte della viabilità va recuperata alla città e solo questo consente di liberare via della Loggia dalle auto. E anche parte degli spazi della stazione marittima dismessa vanno destinati alla sosta per i Corsi. Un assetto da rendere compatibile con la security in porto. Ma ci si può lavorare». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico