Fuoco di fila all’Erdis presidente nel mirino: procedura di decadenza per Magrini, in aspettativa dall’UniUrb

Fuoco di fila all’Erdis presidente nel mirino: procedura di decadenza per Magrini, in aspettativa dall’UniUrb
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ANCONA Si addensano nubi nere sui cieli dell’Erdis, l’Ente regionale per il diritto allo studio nato nel 2017 dalla fusione dei quattro Ersu. La presidente del consiglio di amministrazione Maura Magrini, espressione dell’Università di Urbino, sarebbe finita nel mirino di una procedura di decadenza dal ruolo che potrebbe costarle il posto. Il motivo del contendere è di natura molto tecnica, ma le ripercussioni sarebbero politiche dal momento che a scegliere i vertici dell’Erdis è l’assemblea legislativa e, dunque, i partiti. Ma procediamo con ordine. Le ragioni per cui dall’interno dell’ente è partita la procedura di decadenza stanno nel fatto che Magrini sarebbe in aspettativa non retribuita dall’Università di Urbino, dove ricopriva un ruolo tecnico-amministrativo. E la legge regionale del 2017 con cui è stato costituito l’Erdis, all’articolo 4 recita: «Il componente che cessa la propria attività di ricerca, di docenza o amministrativo - contabile presso l’Università in rappresentanza della quale è stato candidato, decade dal relativo incarico». 

 


L’impasse

Si è generata così un’impasse che rischia di cancellare con un colpo di spugna il vertice dell’Ente. Ora la patata bollente passa al vaglio del Consiglio regionale, che andrà così incontro ad un brusco rientro dalle ferie estive. Non sarebbe questo il primo scossone nel nuovo corso dell’Erdis iniziato nel 2021 con la nomina del cda guidato da Magrini. Alla fine dello scorso anno, a creare mal di pancia alla Regione era stata la nomina del direttore generale, espressione della giunta. In prima battuta, la scelta di Palazzo Raffaello era caduta sul prof Alberto Manelli - già membro del consiglio di amministrazione dell’ente in quota Politecnica delle Marche - che però, a due settimane scarse dalla nomina, aveva optato per il passo indietro. Poi, a dicembre, il secondo tentativo andò in porto con la scelta dell’attuale dg Giovanni Pozzari. Ma adesso si profila all’orizzonte un’ennesima grana targata Erdis.

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Corriere Adriatico