Fincantieri, Viking Saturn in mare: «È un lavoro fantastico, grazie alle maestranze»

Fincantieri, Viking Saturn in mare: «È un lavoro fantastico, grazie alle maestranze»
ANCONA - Scandinavia più Italia uguale eccellenza. Pierroberto Folgiero parte dal porto dorico, disegnato e riscritto dalla storia, per arrivare al rapporto commerciale...

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ANCONA - Scandinavia più Italia uguale eccellenza. Pierroberto Folgiero parte dal porto dorico, disegnato e riscritto dalla storia, per arrivare al rapporto commerciale stretto con Viking dal 2012. Da allora quel patto, ricorda l’amministratore delegato di Fincantieri di fronte alla sua squadra, è legato a dodici navi. La nona è lì, di fronte a una folla di caschetti dalle tante sfumature, pronta a essere accolta dal mare. Per la prima volta. L’inno italiano, sotto un sole che non dà tregua, precede quelli norvegese e alla Gioia. Tutti sull’attenti a capo scoperto ascoltano sul filo della commozione. 

 
La sirena, che scandisce i ritmi quotidiani del cantiere, si confonde con quella della Viking Saturn. In un crescendo di suoni che sono la melodia della soddisfazione. Di tutti: vertici e maestranze. «Avete fatto un lavoro fantastico, complimenti. Dal 2019 a oggi abbiamo incrementato del 54% i nostri clienti e questo ci fa ben sperare per il futuro e per la costruzione di altre imbarcazioni». L’armatore norvegese Torstein Hagen, presidente della Viking Cruises, introduce il varo della sua bella nave da crociera, che gli verrà consegnata nel 2023, costruita lì. Sotto il Duomo di Ancona, con l’Adriatico come linea d’orizzonte. Quel gioiello del lusso da 47.800 tonnellate e 465 cabine per 930 passeggeri tocca l’acqua nella suggestione d’una cerimonia, la prima di Fincantieri dopo la croce della pandemia. Accanto a Folgiero, ci sono il direttore della divisione navi mercantili Luigi Matarazzo e la madrina Elena Del Mastro, che è dipendente del cantiere. 


L’emozione 


Don Dino cappellano del lavoro incita la folla. «Godetevi questo spettacolo». Somma, come fosse una preghiera, la forza dell’economia e quella dell’esperienza. Segue l’emozione. «È una benedizione quando si riesce a fare squadra». Invoca il Dio della vita perché consacri tutto e tutto. «Quando questa nave andrà per il mondo porterà un pezzo di voi». Sempre allo stesso Dio chiede ancora: «Sostienici, facci lavorare, proteggi questa imbarcazione, affinché raggiunga sempre i porti che desidera». Sparge acqua sacra sulla fiancata imponente di quel colosso dei mari, Don Dino, mentre l’Adriatico s’insinua lentamente nell’invaso artificiale che l’accoglie. E varo è. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico