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Circa 270 le farmacie coinvolte in questa prima fase del progetto, il cui termine è previsto per il 31 dicembre prossimo.
Niente ospedale
Tutte prestazioni che normalmente richiederebbero lo spostamento in ospedale e che ora potranno essere svolte direttamente in farmacia, con operatori qualificati che leggeranno i referti e consiglieranno al paziente il tipo di consulto eventualmente necessario, come la visita del proprio medico di base, il controllo da uno specialista o l’accesso al pronto soccorso. Il tutto a vantaggio di chi non può spostarsi o di chi è costretto a farlo con innumerevoli disagi, come nel caso di quelle comunità ove manca il medico di medicina generale – e non sono poche - ed i presidi ospedalieri locali sono stati soppressi o depauperati. Non solo: ai farmacisti sarà inoltre demandata la propaganda dello screening per il tumore al colon-retto, gratuito nelle Marche ma al quale aderisce appena il 40% della popolazione. Di vitale importanza, inoltre, l’apporto alla diffusione del Fascicolo sanitario digitale. Nella nostre Regione ne sono attivi appena 100mila su 1,5 milioni di residenti.
Altre prestazioni
Ad un anno dall’approvazione del progetto in Giunta Regionale – era il 30 maggio 2022 - , l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini esprime soddisfazione per la partenza di questa iniziativa. «Voglio ringraziare le farmacie: con loro intendiamo rafforzare il rapporto perché questo progetto possa essere allargato ad altre prestazioni» ha spiegato il titolare della Salute regionale. La sinergia farmacie-Regione, del resto, ha già funzionato e lo dimostrano i dati. «Senza farmacie non saremmo riusciti ad essere la regione-benchmark per le vaccinazioni anti-Covid» ha concluso l’assessore Saltamartini.
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Corriere Adriatico