Sì a Enac, la Regione Marche studia il modo. SkyAlps: «Non possiamo aspettare»

Sì a Enac, la Regione Marche studia il modo. SkyAlps: «Non possiamo aspettare»
ANCONA Come nei migliori thriller, si resta con il fiato sospeso fino all’ultimo minuto. La sabbia nella clessidra continua a scorrere, ma il closing dell’operazione...

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ANCONA Come nei migliori thriller, si resta con il fiato sospeso fino all’ultimo minuto. La sabbia nella clessidra continua a scorrere, ma il closing dell’operazione con SkyAlps per dare seguito al servizio della continuità territoriale dal Sanzio non è ancora arrivato. L’ultimo accidentato miglio. La palla è ora nella metà campo della Regione, che prende tempo. 

 


L’impasse

Lunedì la giunta avrebbe dovuto deliberare il via libera alla proposta della compagnia, ma il disco verde non è arrivato. Per una questione di grammatica più che per problemi sostanziali: Palazzo Raffaello vuole che sia Enac, cioè l’ente tecnico, ad esprimersi sulla congruità dell’offerta messa sul piatto da SkyAlps, che prevede compensazioni raddoppiate a fronte di un minor numero di voli operati. Una questione di responsabilità in merito alla decisione, insomma. Alla battuta d’arresto di lunedì ha fatto seguito ieri la rassicurazione dell’Enac: in una comunicazione all’indirizzo di Palazzo Raffaello, l’ente avrebbe espresso in maniera formale, nero su bianco, l’apprezzamento dell’offerta della compagnia altoatesina, così da sbloccare ogni eventuale remora della Regione. Tradotto: si toglie alla giunta la responsabilità di dare un parere tecnico sulla congruità di una proposta che comporta costi più alti. 

Il via libera

Su questo aspetto era già arrivato il disco verde anche dal ministero delle Infrastrutture, secondo cui la maggiore spesa pubblica da sostenere (circa un milione di euro al mese, a fronte dei 563mila previsti dal bando) è giustificata dall’emergenzialità della situazione, oltre che dall’insostenibilità economica della prima versione. Continuità territoriale o morte. Perché garantire alle Marche i collegamenti con Roma, Milano e Napoli è la priorità assoluta, anche a costo di accettare un servizio depotenziato, soprattutto nella rotta su Fiumicino che non consente l’andata e il ritorno nella stessa giornata. Ma è una procedura di emergenza e non si può avere tutto. Lo sa anche la Regione, che dopo la garanzia scritta avuta dall’Enac sulla congruità dell’offerta di SkyAlps e della spesa pubblica più alta che implica, sta studiando il modo corretto per dire sì. Per allineare la procedura alle regole. «Questione di pochi giorni», assicurano da Palazzo Raffaello, ma intanto il tempo passa e i nervi si fanno tesi. Il passaggio di testimone tra Aeroitalia e SkyAlps cade proprio nel ponte di Pasqua (lo switch è fissato al 1° aprile), giorni di vacanza, gite fuori porta e ritorni a casa: servono certezze prima di subito. A scalpitare è la stessa SkyAlps, che deve iniziare a mettere in vendita i biglietti e pubblicizzare le rotte. Considerando che mancano meno di due settimane al kick off, il tempo stringe. «È un disagio per tutti - il commento di Alex Spinato, ceo di SkyAlps - per la Regione, per l’Enac, per il Mit e per noi. Una compagna privata come la nostra, con voli schedulati (già calendarizzati, ndr) non può rimanere troppo a lungo in attesa».

I tempi

Lunedì la compagnia degli “Ambasciatori delle Alpi” ha inviato ad Ancona International Airport una richiesta formale via pec per poter basare sul Sanzio, già dal 31 marzo, alla vigilia del primo volo previsto, un suo velivolo per coprire le rotte su Milano e Napoli (mentre la Roma-Ancona sarebbe coperta con un velivolo di stanza a Fiumicino). Manca solo l’ok della Regione. L’ultimo accidentato miglio, ma il traguardo si vede.

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Corriere Adriatico