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ANCONA - Il magic moment dell’edilizia in questa fase di crescita economica dopo l’anno nero della pandemia da Covid, è stato segnato dalla chiusura di un altro percorso di contrattazione iniziato nel 2018 con la firma del nuovo contratto collettivo integrativo regionale per i lavoratori edili delle Marche.
I termini sottoscritti
Tra le altre cose sono state introdotte nuove prestazioni per gli operai e sono state implementate quelle già presenti (buoni libro-bonus nascita), oltre alla conferma dei parametri utili per l’erogazione del premio variabile della retribuzione (da 35 a 70 euro mensili).
I particolari
«Alla parte economica si aggiunge una forte dotazione normativa a beneficio di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro - si legge in una nota congiunta di associazioni e sindacati -, tutela della legalità, attenzione alla formazione all’emersione del lavoro irregolare e contrasto alla intermediazione illegale di manodopera. Per le imprese edili, attente alla formazione e alla prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, sono state previste premialità per quelle virtuose che vantano attività senza infortuni sul lavoro e per quelle che favoriscono la formazione continua». Il contratto presenta una «sostanziale dotazione economica con l’aumento di istituti contrattuali e prestazioni per i lavoratori e per le imprese della cassa edile Cedam».
L’emergenza
Nell’accordo sottoscritto la decisione di lavorare per alzare la guardia sul tema degli infortuni sul lavoro. I dati emersi sono preoccupanti:i 838 infortuni registrati nelle Marche nel periodo che va da gennaio a ottobre, con un aumento di quasi il 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
mtb
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Corriere Adriatico