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ANCONA - Venti anni di start up, un record italiano tutto made in Marche. Una scuola di imprenditoria che ha tratto la linfa vitale dal terreno di coltura olivettiano che prima ha ispirato il lavoro dell’economista Giorgio Fuà, poi ha germogliato con la sua creatura Istao e oggi continua ancora a fiorire con Ecapital e la Fondazione Marche. Sono tanti i successi raccolti in venti anni dalla prima business plan competition d’Italia: 6.500 partecipanti, 1.800 idee di impresa proposte, 800 ore di formazione erogate, 150 start up costituite nelle Marche. Sono molte anche le innovazioni introdotte da Fondazione Marche, ideatrice di Ecapital, per modellare nel corso degli anni gli interventi a favore delle start up.
Le novità
Il recente progetto Business Angel rappresenta un ulteriore passo in avanti nel sostegno all’imprenditoria grazie all’incontro tra nuove idee e assistenza dei manager.
L’intuizione
Oggi Ecapital continua a d essere «la miniera delle nuove idee; la formula è azzeccata e molto professionale - sottolinea Pesaresi -. Quando serviva abbiamo creduto che fosse importante investire nella formazione e nella diffusione della cultura d’impresa e poi premiare sempre la meritocrazia». L’ex rettore della Politecnica, Marco Pacetti è il presidente del comitato tecnico scientifico di Ecapital: «Venti anni fa qui in Ecapital già si parlava di materiali compositi, intelligenza artificiale, meccatronica, telemedicina, nutraceutici, servizi agli anziani, opportunità della silver economy, domotica, prodotti per il controllo ambientale e la gestione dei rifiuti. Su tutti questi temi i giovani ricercatori ed inventori da anni propongono nuove idee, questo significa che i giovani sono sempre in anticipo e vedono lontano».
I progetti
Una seconda funzione svolta da Ecapital, è quella di avvicinare i giovani alla formazione imprenditoriale: abbiamo messo a disposizione di tutti i partecipanti un corso di formazione che li abituasse a redigere un razionale business plan e, ultimamente, stiamo ulteriormente affinando il modello, immaginando un affiancamento ai più brillanti portatori di nuove idee, affiancamento di altri giovani imprenditori o giovani manager».
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Corriere Adriatico