Boom delle dimore storiche scelte da americani e inglesi, nelle Marche sono sold out fino a ottobre

Villa Fontalba a Cagli
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ANCONA Se in media gli alberghi marchigiani non rappresentano il migliore dei biglietti da visita per una regione con l’ambizione di rilanciare la propria immagine turistica e di centrare un target medio alto di vacanzieri, c’è un segmento di settore che si sta facendo strada. E riesce ad allettare anche quel turismo straniero su cui le Marche sono ancora fortemente carenti. Parliamo delle ville e delle dimore storiche, scelte oltreconfine anche come location per matrimoni. Un modo diverso di viaggiare, perfetto per chi cerca un rifugio bucolico lontano dal caos della città in una dimensione che coniuga bellezze paesaggistiche ed architettoniche. 

 

 


La legge regionale


Su questo asse, in generale, la Regione ha puntato molto, emanando una legge ad hoc per dare vita ad una ”Rete regionale delle dimore, ville, castelli, complessi architettonici, parchi e giardini di valore storico e storico-artistico delle Marche” capace di fare quello che la Puglia, ad esempio, ha realizzato con le masserie. Ma intanto ci pensano i privati a spingere per ampliare il raggio di azione. Come la Teloni Travel, che ha 300 strutture in tutta Italia, di cui 50 solo nelle Marche, e ha scelto San Severino, nel Maceratese, come quartier generale dell’impresa costituita nel 2012. «I numeri stanno confermando tutte le nostre proiezioni - spiega l’amministratore delegato e fondatore, Sandro Teloni -: le Marche sono da tutto esaurito fino ad ottobre, con 2.800 posti letto a settimana occupati nei periodi di alta stagione». Dati che danno la cifra del boom che sta vivendo il settore. 


Destination wedding


E a scegliere questa tipologia di struttura sono in particolare viaggiatori che arrivano dall’estero: «Il 75% del nostro lavoro ha come focus far venire stranieri in Italia - prosegue Teloni -. Su questo stiamo avviando nuove campagne pubblicitarie, formative e informative. Al turismo legato ai soggiorni nelle nostre ville aggiungiamo l’attività di incoming, ma anche - e questa è una realtà esplosiva perché sempre più coppie stanno scegliendo proprio il Bel Paese - il destination wedding». Sono soprattutto americani, inglesi, olandesi e tedeschi a scegliere la nostra regione quale destinazione per celebrare il proprio matrimonio o per una vacanza fuori dai soliti circuiti turistici. 


La scuola


Insieme alla nuova sede, il gruppo Teloni Travel ha anche inaugurato la touring school, ovvero una scuola dove i professionisti dell’accoglienza vengono formati e preparati alle nuove sfide del mercato, come quella di rendere il territorio attrattivo per chi arriva dall’estero. Riuscire ad aumentare la quota di vacanzieri stranieri intercettati dalle Marche è l’obiettivo che si sono date la Regione e l’Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione delle Marche per il 2023. Nell’anno dei record del 2022, infatti, il boom di 11.376.381 unità di presenze è stato composto per appena 1.714.808 da stranieri. Segno che c’è ancora da lavorare sull’appeal della nostra regione oltre i confini nazionali. E la dimensione delle dimore storiche potrebbe essere un valore aggiunto in questo senso. «Un turismo nuovo - sottolinea Teloni - quello degli affitti brevi di ville con piscina, casali e dimore storiche. Un turismo da affiancare a quello più tradizionale dei viaggi nel mondo e agli eventi destinati alle imprese».


L’identikit


La parte del leone tra i turisti che preferiscono le Marche la fanno ancora gli italiani (Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Veneto e ultimamente Umbria grazie ai nuovi collegamenti stradali): Tra i mercati stranieri, invece, facciamo breccia in Paesi come Germania, Paesi Bassi, ma va segnalata la forte crescita in atto di inglesi (+235% nel 2022 sul 2021) e polacchi (+125%). Numeri che si spera di veder crescere nel 2023.
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Corriere Adriatico