Il sindaco di Cupramontana: «Noi, una comunità internazionale. Qui dal Nord Europa per aprire attività»

Il sindaco di Cupramontana: «Noi, una comunità internazionale. Qui dal Nord Europa per aprire attività»
Enrico Giampieri, sindaco di Cupramontana, la tradizione vinicola del suo Comune e le suggestioni offerte dal paesaggio collinare, hanno fatto breccia nel cuore di molti...

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Enrico Giampieri, sindaco di Cupramontana, la tradizione vinicola del suo Comune e le suggestioni offerte dal paesaggio collinare, hanno fatto breccia nel cuore di molti stranieri, tanto che si è creata una vera e propria comunità stanziale.

Qual è la geografia delle provenienze? 
«Principalmente Olanda, Belgio e Germania. Ma ultimamente stanno arrivando anche alcune famiglie dall’Inghilterra. Negli anni stiamo assistendo ad un vero e proprio boom del nostro territorio». 
Com’è nato questo fenomeno? 
«Ha origine diversi anni fa, dalle prime famiglie di turisti nordeuropei che hanno deciso di trasferirsi stabilmente a Cupramontana. Il resto è stato il passaparola. Ma il vero fenomeno è che da semplici residenti si sono trasformati in imprenditori».  
Ovvero? 
«Hanno acquistato e ristrutturato vecchi casolari, trasformandoli poi in b&b. Tanto che oggi uno di loro, l’olandese Erik Wempe, è diventato presidente dell’associazione Cupramontana-Accoglie». 
Qual è l’identikit dello straniero che si stabilisce a Cupramontana? 
«Diciamo che l’età media va dai 40 ai 50 anni, ma stanno arrivando anche coppie di giovani sui 30 anni che vengono a vivere qui, pur continuando a lavorare con il loro Paese d’origine grazie allo smartworking». 
Perché, secondo lei, c’è tutta questa attrattiva su Cupramontana? 
«La qualità della vita, la possibilità di vivere una forma di turismo lento, esperienziale, l’ambiente sereno e rilassante. Da parte nostra, noi amministratori, ce la mettiamo tutta per creare iniziative, percorsi naturalistici per il bike tourism che tanto piace ai nord europei. Insomma ci stiamo allineando verso quelle che possono essere anche le loro aspettative, pur restando fedeli alle nostre caratteristiche e peculiarità».
Tutto bello e perfetto, ma ci sarà anche punto di criticità. O no? 
«Certo che sì, ad esempio soffriamo, come tutta la regione, di una difficoltà nel connettere al meglio e più velocemente la costa con l’interno. Sono certo che se avessimo delle infrastrutture che permettano di avvicinare questi territori, ne gioverebbero tutti e potremmo dare un’offerta più completa anche ai nostri concittadini del nord Europa». 
Cosa ne pensano i cuprensi doc di questa comunità allargata? 


«Siamo tutti felicissimi di avere una comunità internazionale che, tra l’altro, ha contribuito a far crescere il turismo e la nostra visibilità in altre nazioni». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico