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ANCONA - Nel giorno in cui le Marche tornano in zona gialla, dopo tre settimane di restrizioni accentuate, più di 20mila marchigiani risultano positivi al Sars-Cov-2. Il 97% della platea degli infetti (19.458) sono in isolamento domiciliare e solo 600 al momento (+10 rispetto a sabato) hanno bisogno di cure ospedaliere. Il “traguardo” dei 20 mila attualmente positivi nelle Marche è stato superato ieri con altri 443 casi accertati su 1.718 persone sottoposte al primo tampone molecolare, con una quota di positivi del 26,8% leggermente in calo rispetto ai giorni precedenti.
Il picco di aprile
Con i casi dell’ultima tornata di test i marchigiani con un’infezione attiva salgono a 20.058, quelli dall’inizio dell’epidemia a 32.393. Il picco dei “positivi attuali” nella fase 1 dell’epidemia, raggiunto il 7 aprile, era stato di 3.738, ma in primavera si facevano tamponi quasi soltanto a soggetti con febbre e tosse, dunque non erano emersi i casi asintomatici, che a novembre ad esempio sono stati l’84% dei circa 16mila totali.
Il bollettino di ieri del Servizio Salute registrava un totale di 3.792 tamponi testati: 2424 nel percorso nuove diagnosi (compresi i 706 nello screening con percorso Antigenico) e 1368 nel percorso guariti. Quanto ai test “rapidi”, su 706 persone controllate sono emersi solo 10 casi positivi, da sottoporre ora al tampone molecolare. Ieri la provincia con più casi è stata quella di Ancona con 115, seguita da Pesaro Urbino con 92, Macerata con 82, Fermo con 63 e Ascoli con 57, mentre 37 positivi sono di fuori regione.
I contatti a rischio
Quanto a modalità di contagio, la maggior parte delle nuove infezioni derivano da contatti stretti di soggetti positivi (134 casi) e in ambiente domestico (94), mentre per 52 casi si è arrivati alla diagnosi a partire dai sintomi. I contagi in ambiente di lavoro sono stati 23, 22 quelli dovuti a contatti in ambiente scolastico, 14 i positivi che derivano ancora da ambienti di divertimento o socialità.
Ieri, dopo quattro giornate consecutive di numeri in calo, sono tornati a salire i ricoveri per Covid nelle Marche, passati da 590 a 600 nonostante il numero elevato dei dimessi, 30 nelle ultime 24 ore.
L’indice in zona sicurezza
Il trend dei ricoveri, ora che l’indice Rt di trasmissione dei contagi è rientrato in zona sicurezza (0.74 nell’ultimo monitoraggio di ministero della Salute e Iss) è il dato da tenere più sotto controllo. Nel report di venerdì scorso, aggiornato alle statistiche del 29 novembre, hanno pesato per le Marche proprio i tassi di occupazione per pazienti Covid. Stazionavano ancora sopra la soglia d’allerta, sia quello sui posti letto totali di terapia intensiva (sceso dal 46 al 44%), sia quello in area medica, salito dal 47 al 49%. Per questo se la valutazione di probabilità (legata alla diffusione dei contagi) è rimasta per le Marche “bassa”, quella di impatto sui servizi sanitari è stata confermata “alta”, con una classificazione complessiva di rischio confermata per le Marche “moderata con probabilità alta di progressione a rischio alto”.
Il prossimo report della cabina di regia valuterà la pressione del Covid sul sistema sanitario delle Marche in base ai dati di ieri, che sono migliorati rispetto a quelli del report precedente: 600 ricoveri totali (contro i 683 del 29 novembre), 82 in terapia intensiva (3 in meno)
La curva dei decessi
Ancora in salita purtroppo la curva dei decessi, che segue un andamento ritardato rispetto a quella dei contagi di 2-3 settimane. Ieri il bollettino del Servizio Salute registrava altre 10 vittime, sette uomini e tre donne, tra i 64 e i 94 anni. Tra loro un paziente arrivato da Teramo all’ospedale di San Benedetto, ucciso dal virus a 76 anni benché non avesse altre patologie. Il totale dei decessi nelle Marche è salito a 1.337.
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Corriere Adriatico