OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
ANCONA Due, forse tre, le questioni ancora aperte che riguardano gli spostamenti nel cuore delle festività natalizie e che il Dpcm del 3 dicembre ha normato con rigidi divieti e confini invalicabili. C’è il paradosso dei piccoli Comuni, quelli divisi da una strada - a volte anche da un marciapiede - isolati dallo stop allo svalicamento da un paese all’altro per Natale, Santo Stefano e Capodanno. Situazione che si intreccia con il secondo ostacolo dove ad essere colpiti sono soprattutto i ristoratori.
LEGGI ANCHE:
LEGGI ANCHE:
Le situazioni da valutare
E cioè: se in città i locali lavoreranno senza grandi problemi di clientela, nei piccoli borghi marchigiani osterie e ristoranti tipici faranno fatica a occupare i tavoli se nessuno potrà organizzare un pranzo fuori porta.
Guardia alta
«Da sempre ho un atteggiamento molto prudenziale rispetto ai comportamenti da tenere e invoco spesso la massima attenzione alla prudenza e al rispetto delle regole, delle norme. Dobbiamo considerare però che il rischio che si va a innescare in alcune situazioni è praticamente inesistente, perché paragonare uno dei tanti nostri borghi dell’entroterra, i suoi servizi, le sue esigenze anche in giorni così particolari e che hanno una valenza molto importante nella nostra tradizione della nostra società, con una grande città, una grande metropoli, credo che sia sbagliato proprio come principio». Ieri il primo tentativo è andato a vuoto, ma già da oggi il governatore tornerà all’attacco, seppure nella consapevolezza che difficilmente si riuscirà a modificare qualcosa rispetto alle decisione assunte dal governo. Linea rigida, confermata anche dal vice ministro dell’Interno, Matteo Mauri che ieri ha ribadito: «Le regole non cambiano, la ratio della norma è ridurre il più possibile gli spostamenti, stiamo già allentando adesso per gli acquisti e se allentiamo anche per le festività facciamo la cosa più pericolosa. Più dei due terzi degli italiani abitano in piccoli e medi comuni e di conseguenza se si dovesse lasciare libera circolazione tra Comuni la gran parte degli italiani potrebbero spostarsi così come i tantissimi chi vivono nelle grandi città e hanno i parenti fuori». Questione chiusa? Non fino a quando il governatore non avrà parlato con Speranza. Ma per la pietra tombale è solo questione di ore.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico