Precipita l’età media dei positivi: a gennaio era 50 anni, adesso 39. E nella fascia tra sei e dieci sono 236

Precipita l’età media dei positivi: a gennaio era 50 anni, adesso 39. E nella fascia tra sei e dieci sono 236
ANCONA - Nel periodo estivo, specialmente a giugno e luglio, l’età media dei positivi al Covid ha toccato il suo punto più basso dall’inizio...

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ANCONA - Nel periodo estivo, specialmente a giugno e luglio, l’età media dei positivi al Covid ha toccato il suo punto più basso dall’inizio dell’anno: dai 23 anni ai 27 anni, effetto soprattutto della cancellazione del coprifuoco e dell’allentamento delle misure anti Covid che limitavano la vita sociale dei marchigiani. Da agosto, di settimana in settimana, la media è risalita fino ad arrivare in questi ultimi giorni a 39 anni. Un crollo verticale rispetto all’inizio dell’anno, quando il virus colpiva duro gli adulti e l’età media si assestava a 50 anni o giù di lì.

  


La mappa
Con l’avanzare della campagna vaccinale la mappa delle persone contagiate dal Covid ha cominciato a cambiare, la protezione praticamente al massimo degli over 80 e la spinta sulle somministrazioni fra i 70 ed i 79 anni si è fatta sentire. Risultato: su 3.048 casi registrati fino lunedì, 886 sono nella fascia fra i 25 ed i 44 anni, 647 fra i 45 ed i 49, 241 nel range 19-24 anni e 236 in quello 6-10. Nella popolazione più anziana, ovvero tra gli 80 e gli 89 anni si sono avuti 119, 31 negli over 90, 152 fra i 70-79enni. Controllando anche l’incidenza dei casi su 100mila abitanti è evidente come stia crescendo la curva dei positivi nella fascia di età fra i 14 ed i 18 anni ed è questo che più preoccupa il governo regionale: l’inizio della scuola infatti potrebbe accelerare i contagi soprattutto fra i 300mila marchigiani che ancora sfuggono alla profilassi e tra chi si è sottoposto alla vaccinazione durante i primi mesi della campagna antivirus. Per questo motivo oggi arriveranno nelle Marche 33.700 dosi di Moderna che verranno consegnate nella sede di ricezione e conservazione, all’Inrca di Ancona: serviranno ad iniziare la somministrazione della terza dose «con un giorno di anticipo rispetto alle altre regioni», ha sottolineato ieri l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini in consiglio regionale.


Il booster
«La Regione Marche, anche per evitare che alcuni focolai che si sono sviluppati nelle Rsa possano portare a conseguenze peggiori, ha avviato il percorso per la somministrazione della terza dose alle persone ospiti nelle Rsa e residenze protette. Ho saputo - ha sottolineato l’assessore - che il commissario ha inviato un atto per autorizzare tutte le altre regioni: noi abbiamo anticipato di un giorno». Saltamartini ha anche confermato che la maggioranza dei ricoverati in terapia intensiva nelle Marche non sono vaccinati: 19 su 21, secondo i dati di due giorni fa riportati dall’assessore: «I due degenti vaccinati in Rianimazione - ha rimarcato - avevano delle comorbidità, cioè altre patologie.Una percentuale importante che dimostra come i vaccini hanno almeno la garanzia , non di impedire che si possa contrarre il virus, ma di impedire gravissime conseguenze come il ricovero in reparti intensivi e semintensivi». E nonostante nella giornata di ieri ci sia stato un calo importante sul numero dei contagi (61), si è avuto invece un picco nei decessi: cinque pazienti Covid non sono riusciti a superare i danni causati dal virus. 


I decessi


Le vittime sono 2 uomini e 3 donne: una signora 74enne di Monte San Giusto, una 76enne di Porto San Giorgio ospiti della Residenza Valdaso e una 81enne di Sant’Angelo in Vado. Deceduti un 83enne di Mombaroccio e un 93enne di Loreto, che era assistito agli Ospedali Riuniti di Ancona. «Nelle Marche - conclude Saltamartini - abbiamo vaccinazioni superiori all’80% con la prima dose e al 74% con la seconda. Ma i risultati sono superiori: se consideriamo che le persone che hanno contratto il Covid hanno sviluppato autonomamente gli anticorpi, tra positivi e vaccinati nelle Marche raggiungiamo il 90% delle persone che dovrebbero essere immuni dalle conseguenze gravissime». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico