Piscine pronte al D-day con rigidi protocolli di sicurezza. Ecco da quando. «Ma per quelle al coperto la situazione è surreale»

Piscine pronte al D-day con rigidi protocolli di sicurezza. Ecco da quando. «Ma per quelle al coperto la situazione è surreale»
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ANCONA Un tuffo dove l’acqua è più blu e, auspicabilmente, riscaldata. Dal 15 maggio, torneranno operative le piscine, ma solo all’aperto. Per quelle al coperto, invece, ancora nessuna data. Sperando in un meteo favorevole, le varie strutture della regione si stanno organizzando per farsi trovare pronte, avvantaggiate da misure anti Covid che sono rimaste per lo più inalterate rispetto a quelle del 2020. In vasca, va mantenuta una distanza di 7 metri quadri, mentre all’esterno si deve assicurare una superficie di almeno 10 mq per ogni ombrellone. 

 
Le nuove regole
La sistemazione di sedie, sdraio e lettini dovrà garantire il distanziamento di almeno 1,5 m tra le persone che non appartengono allo stesso nucleo familiare. «Noi siamo già pronti – non ha la minima esitazione Andrea Sebastianelli, fondatore dello Sport village di Pesaro che gestisce l’unica piscina olimpica di tutta la regione, quella di Parco della Pace –. Abbiamo sempre tenuto l’impianto aperto per l’agonismo, i disabili, le forze armate e per tutti coloro che erano autorizzati ad usare la vasca. Aspettiamo solo il 15 maggio per poter aprire al pubblico». Tutto è stato predisposto: «Abbiamo spogliatoi e docce esterni, ed una piscina enorme, di 1100 mq, perciò oltre 150 persone potranno utilizzare contemporaneamente la vasca. Inoltre, abbiamo predisposto i percorsi, il triage per il controllo della temperatura, tutti i dispositivi di protezione per garantire la sicurezza ed il personale è formato». Se il Pesarese ha già ingranato la marcia, anche nel Maceratese si scaldano i motori e Daniele Marcelletti - che con il socio Vito Accettura ha fondato l’associazione Asd Monte dell’Olmo, gestore del circolo sportivo-ricreativo e centro benessere di Corridonia – assicura: «Per il 15 maggio riapriremo alla grande. Quest’anno faremo centri estivi, camping, corsi di nuoto e fitness, ristorazione: il pacchetto completo, insomma. Abbiamo anche un’area picnic con i barbecue».


La programmazione
La struttura può contare su uno spazio di 10mila mq immersi nel verde e «per partire abbiamo anche comprato tensostrutture per accogliere più persone possibile nella massima sicurezza». Il plus non indifferente è quello di «essere l’unica piscina della zona con l’acqua riscaldata a 28-30°, anche in estate»; inoltre, «garantiamo 16 mq di piazzola, dato che di spazio ne abbiamo in abbondanza». Riaperture scaglionate, invece, in quel di Ancona, dove la Co.Ge.Pi gestisce due piscine, oltre all’impianto di Chiaravalle: «Abbiamo chiesto l’autorizzazione per poter considerare la piscina di Ponterosso (sei corsie, quindi con una capacità di ospitare 42 persone contemporaneamente, ndr) come struttura all’aperto, togliendo i teli di copertura – fa sapere Igor Pace, titolare della società –. Ci stiamo preparando, ma non so se riusciremo ad essere pronti per il 15. Forse per il 17-18 maggio». Per quanto riguarda la struttura del Passetto, «come da programma arriveremo al 23 maggio con il pallone pressostatico. Poi lo toglieremo e dal primo weekend di giugno apriremo in modalità estiva, con ombrelloni e lettini». Più intricato il nodo sulle riaperture delle piscine al coperto «di cui ancora non si parla e trovo che sia una situazione surreale – osserva Pace –. Dei tre impianti che gestiamo, solo l’impianto di Chiaravalle ha sia una piscina coperta che una all’esterno: se non cambiano le disposizioni, manterremo la prima per le attività agonistiche e la seconda per il pubblico». 


I nodi da sciogliere


Ancora più problematica la situazione nel sud della regione perché, come spiega Attilio Garbati, titolare della società sportiva Sport Smile che gestisce le piscine di Ascoli Piceno e quella di Grottammare, «Nel Piceno non ci sono vasche pubbliche sportive all’aperto. Speriamo che il 15 maggio, quando dovrebbero aggiornare il dpcm, ci inseriscano tra le riaperture del 1 giugno, come le palestre. Finora si sono dimenticati di noi e non capiamo perché. Faremo nuotare le trote – ironizza –. Siamo un settore poco considerato: si parla tanto del mondo della ristorazione e del coprifuoco, ma noi abbiamo perso il 90% delle entrate. Dei due impianti ad Ascoli, ne abbiamo tenuto aperto solo uno per l’attività agonistica».
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Corriere Adriatico