Famiglia, fidanzati e movida: la metà dei contagi delle Marche viene dal "fuoco amico"

Famiglia, fidanzati e movida: la metà dei contagi delle Marche viene dal "fuoco amico"
ANCONA - Diavolo di un virus, capace di nascondersi nel sorriso di una mamma o di un figlio e nell'abbraccio di un amico. Proprio l'ambito familiare e i cosiddetti...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ANCONA - Diavolo di un virus, capace di nascondersi nel sorriso di una mamma o di un figlio e nell'abbraccio di un amico. Proprio l'ambito familiare e i cosiddetti contatti stretti sono al momento le occasioni di contagio di gran lunga più frequenti nelle Marche.

LEGGI ANCHE:

Acquaroli e l'ordinanza: didattica a distanza al 50% alle superiori. Ma la stretta sulla scuola non basta, ecco le altre 7 cose da fare subito

Covid, verso i 10mila positivi e i mille morti nelle Marche. Pazienti in rianimazione triplicati in sette giorni (19)

Ieri oltre la metà dei 226 nuovi positivi diagnosticati nella nostra regione (un altro picco sopra quota 200, il quinto dall'inizio dell'epidemia) derivavano proprio dal setting domestico (61 casi) da quello dei contatti stretti con soggetti positivi (60). Non solo i familiari conviventi, ma anche amici e conoscenti, parenti e fidanzati possono involontariamento scatenare il fuoco amico del contagio. 

 

L'effetto movida
In aumento rispetto ai giorni precedenti, quando viaggiavano a un'andatura di 7-8 ad ogni bollettino, i contagi addebitati a contatti in ambiente scolastico-formativo (12 casi), sempre di meno però rispetto ai 17 casi di trasmissione che, secondo l'indagine epidemiologica, sono dovuti a frequentazioni di ambienti di vita o divertimento, i cosiddetti luoghi della movida. Altri 5 casi, tra i 226 di ieri, sono stati registrati in ambiente lavorativo, 4 derivano da rientri dall'estero (Romania), 3 i casi riscontrati nello screening in ambito sanitario, 2 quelli rilevati nel setting assistenziale. Di 41 casi, quasi un quinto del totale, si stanno effettuando le indagini epidemiologiche e questo elevato numero di casi di origine ancora incerta testimonia a che la difficoltà con cui i Dipartimenti di prevenzione dell'Ausr, nonostante l'encomiabile impegno sul territorio delle cinque Aree Vaste, cercano di stare dietro al tracciamento dei contatti di ogni singolo caso positivo.
Le province
La diffusione dei contagi sul territorio, che nella fase 1 aveva risparmiato abbastanza il sud delle Marche, vede di nuovo in testa la provincia di Ascoli Piceno, 67 nuove diagnosi di positività (valore mai raggiunto prima), seguita con 53 dalla provincia di Macerata, da quelle di Ancona e Fermo con 36, mentre Pesaro Urbino ne registra 26 e 8 casi sono di fuori regione. 
Non capitava dal 21 marzo di avere un numero così alto di contagiati in 24 ore nelle Marche, ma all'epoca bastò esaminare 651 tamponi per trovarne 268 positivi, oltre il 40%. Ieri invece i 226 casi sono emersi da 1.486 test molecolari del percorso nuove diagnosi, il primo tampone che si fa quando c'è un sospetto di positività, o per i sintomi o per contatti ravvicinati con soggetti positivi.
L'incremento


Il picco di ieri (il giorno prima i contagi erano stati 89 su 913 tamponi) preoccupa soprattutto per il rialzo brusco del tasso di positività dei campioni esaminati: martedì erano sotto il 10% (neanche uno ogni dieci), ieri è salito al 15,2% (uno ogni 6,5). Con i 226 casi di ieri le Marche hanno avuto un incremento giornaliero del 2,34%, il più alto del post lockdown, anche se inferiore alla media nazionale di +3,5%, per effetto di 15.199 casi diagnosticati in tutta Italia, oltre 4mila dei quali in Lombardia. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico