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ANCONA - Il teorema dell’assessore vale doppio: la Regione sarebbe pronta ad acquistare vaccini e soprattutto serve produrli in Italia, nelle Marche in particolare. Con queste sue convinzioni Filippo Saltamartini punta dritto a un solo obiettivo: velocizzare al massimo l’operazione-immunizzazione. «Perché dopo gli over 80, le fragilità e coloro che hanno patologie, dobbiamo arrivare, e presto, agli operai». Il responsabile della Sanità a Palazzo Raffaello srotola il filo del ragionamento: «Una partita che nasce dalla riflessione che segue: siamo tra le regioni al top in Italia e in Europa per il manifatturiero. Se non si immunizzano i lavoratori che garantiscono le produzioni perdiamo quote di mercato».
E rafforza il concetto, dell’incalzare e subito, con un secondo punto. «In conferenza Stato-Regioni è emerso un conflitto tra il centro-nord, dove è concentrato il maggior numero di anziani e dove per questo sono arrivati più vaccini, e il sud che ora pretende un bilanciamento nella distribuzione». L’assessore declina il tutto in chiave marchigiana: «Significa che dobbiamo aspettarci una riduzioni delle dosi». In sintesi: «Si deve correre ai ripari».
L’incontro
Farebbe squadra con Veneto e Friuli Venezia Giulia. Saltamartini torna a battere sul punto: «La Regione, qualora ci fosse consentito, sarebbe pronta ad acquistare vaccini, così da arrivare all’immunità di gregge che è stata fissata nel 60% della popolazione, che per noi significherebbe, tolti i bambini, almeno 700mila persone».
La sperimentazione
Mette in fila le urgenze, l’assessore. Che ribadisce: «È necessario fare presto, perché oltre a riaprire le scuole dobbiamo dare la possibilità alle famiglie di riavere reddito». Allarga lo spettro d’azione, fin dove può: «Stiamo lavorando alla sperimentazione degli anticorpi monoclonali, la cura di Trump per intenderci». Va nelle pieghe: «Se somministrati ai primi sintomi, guariscono. Attualmente una fiala costa 2mila euro. Siamo pronti a produrla. Mi ha scritto l’Università di Camerino». Sostenitore dell’azione multipla, Saltamartini non lascia tempo al tempo: «Non dobbiamo aspettare la manna».
I numeri
Lega tutte le fasi della riflessione con un passaggio che pare uno scatto. «Al momento - ricorda - nelle Marche si stanno somministrando 3mila dosi giornaliere di vaccini, ma saremmo in grado di arrivare a 10mila, se avessimo a disposizione le scorte». Che è poi la sostanza del teorema che vale doppio. Non interrompe il fluire dei numeri e va con le 92mila prenotazioni arrivate fino a ieri. «La dimostrazione - lancia il cuore oltre l’ostacolo - che i marchigiani sono intelligenti davvero». Ripassa veloce le altre cifre della missione: «Dall’inizio della campagna, per i marchigiani con più di 80 anni sono state somministrate 10.600 prime dosi. Poi toccherà alle persone con fragilità e alla fascia dei cittadini con età 60-80». Non si dà tregua: «Si sta predisponendo, inoltre, la piattaforma per la prenotazione delle vaccinazioni per le categorie dei servizi essenziali: insegnanti, forze dell’ordine e altri, a cui secondo le indicazioni del ministero e del commissario sarà riservato l’AstraZeneca». Il ritmo è serrato. «Oggi (ieri, ndr) abbiamo ricevuto 18.700 dosi di Pfizer e 2.500 di Moderna che sono destinate agli over 80, per i quali si è aperta da alcuni giorni la somministrazione in 15 punti di vaccinazione».
Le fasi
Ancora un tassello per dare senso a quello scorrere. «Ho chiesto al ministero - annuncia - l’autorizzazione a vaccinare i dipendenti comunali, i sacerdoti, il personale delle agenzie funebri, gli avvocati e anche i giornalisti». Subito aggiunge: «Abbiamo provveduto a chiedere dei chiarimenti rispetto a quali categorie rientrano nei cosiddetti servizi essenziali, per poter programmare al meglio le successive fasi. È fondamentale però - non lascia nulla al caso - tenere a mente che la campagna regionale deve seguire il piano nazionale, approvato dal Parlamento, che indica le priorità e le categorie dei cittadini che le Regioni devono rispettare». Saltamartini riordina i fattori .
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Corriere Adriatico