La doppia strategia di Saltamartini: «Compriamo vaccini con Friuli e Veneto e produciamoli nelle Marche»

La doppia strategia di Saltamartini: «Compriamo vaccini con Friuli e Veneto e produciamoli nelle Marche»
La doppia strategia di Saltamartini: «Compriamo vaccini con Friuli e Veneto e produciamoli nelle Marche»
di Maria Cristina Benedetti
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Giovedì 25 Febbraio 2021, 08:48

ANCONA - Il teorema dell’assessore vale doppio: la Regione sarebbe pronta ad acquistare vaccini e soprattutto serve produrli in Italia, nelle Marche in particolare. Con queste sue convinzioni Filippo Saltamartini punta dritto a un solo obiettivo: velocizzare al massimo l’operazione-immunizzazione. «Perché dopo gli over 80, le fragilità e coloro che hanno patologie, dobbiamo arrivare, e presto, agli operai». Il responsabile della Sanità a Palazzo Raffaello srotola il filo del ragionamento: «Una partita che nasce dalla riflessione che segue: siamo tra le regioni al top in Italia e in Europa per il manifatturiero. Se non si immunizzano i lavoratori che garantiscono le produzioni perdiamo quote di mercato».

E rafforza il concetto, dell’incalzare e subito, con un secondo punto. «In conferenza Stato-Regioni è emerso un conflitto tra il centro-nord, dove è concentrato il maggior numero di anziani e dove per questo sono arrivati più vaccini, e il sud che ora pretende un bilanciamento nella distribuzione».

L’assessore declina il tutto in chiave marchigiana: «Significa che dobbiamo aspettarci una riduzioni delle dosi». In sintesi: «Si deve correre ai ripari». 

L’incontro 

Farebbe squadra con Veneto e Friuli Venezia Giulia. Saltamartini torna a battere sul punto: «La Regione, qualora ci fosse consentito, sarebbe pronta ad acquistare vaccini, così da arrivare all’immunità di gregge che è stata fissata nel 60% della popolazione, che per noi significherebbe, tolti i bambini, almeno 700mila persone». L’assessore sfrutta la location di Tolentino, dova va in scena presentazione dei lavori di ricostruzione dell’ospedale cittadino, per rilanciare. E, ricordando la decisione della Repubblica di San Marino di acquistare quello russo Sputnik, auspica «che anche l’Italia possa muoversi in questa decisione». Ma alza ancora la posta: «È necessario arrivare al più presto alla loro produzione in Italia, magari sul nostro stesso territorio regionale». Torna a procedere di graduatoria: «Siamo la prima industria farmaceutica d’Europa e la terza nel mondo». Come dire: la sostanza c’è tutta. «Domani (oggi, ndr) Farmaceutica Confindustria incontrerà il ministro, per sondare il terreno. E pensare che io ne avevo parlato un mese fa in consiglio regionale». 

La sperimentazione

Mette in fila le urgenze, l’assessore. Che ribadisce: «È necessario fare presto, perché oltre a riaprire le scuole dobbiamo dare la possibilità alle famiglie di riavere reddito». Allarga lo spettro d’azione, fin dove può: «Stiamo lavorando alla sperimentazione degli anticorpi monoclonali, la cura di Trump per intenderci». Va nelle pieghe: «Se somministrati ai primi sintomi, guariscono. Attualmente una fiala costa 2mila euro. Siamo pronti a produrla. Mi ha scritto l’Università di Camerino». Sostenitore dell’azione multipla, Saltamartini non lascia tempo al tempo: «Non dobbiamo aspettare la manna». 

I numeri 

Lega tutte le fasi della riflessione con un passaggio che pare uno scatto. «Al momento - ricorda - nelle Marche si stanno somministrando 3mila dosi giornaliere di vaccini, ma saremmo in grado di arrivare a 10mila, se avessimo a disposizione le scorte». Che è poi la sostanza del teorema che vale doppio. Non interrompe il fluire dei numeri e va con le 92mila prenotazioni arrivate fino a ieri. «La dimostrazione - lancia il cuore oltre l’ostacolo - che i marchigiani sono intelligenti davvero». Ripassa veloce le altre cifre della missione: «Dall’inizio della campagna, per i marchigiani con più di 80 anni sono state somministrate 10.600 prime dosi. Poi toccherà alle persone con fragilità e alla fascia dei cittadini con età 60-80». Non si dà tregua: «Si sta predisponendo, inoltre, la piattaforma per la prenotazione delle vaccinazioni per le categorie dei servizi essenziali: insegnanti, forze dell’ordine e altri, a cui secondo le indicazioni del ministero e del commissario sarà riservato l’AstraZeneca». Il ritmo è serrato. «Oggi (ieri, ndr) abbiamo ricevuto 18.700 dosi di Pfizer e 2.500 di Moderna che sono destinate agli over 80, per i quali si è aperta da alcuni giorni la somministrazione in 15 punti di vaccinazione». 
Le fasi 
Ancora un tassello per dare senso a quello scorrere. «Ho chiesto al ministero - annuncia - l’autorizzazione a vaccinare i dipendenti comunali, i sacerdoti, il personale delle agenzie funebri, gli avvocati e anche i giornalisti». Subito aggiunge: «Abbiamo provveduto a chiedere dei chiarimenti rispetto a quali categorie rientrano nei cosiddetti servizi essenziali, per poter programmare al meglio le successive fasi. È fondamentale però - non lascia nulla al caso - tenere a mente che la campagna regionale deve seguire il piano nazionale, approvato dal Parlamento, che indica le priorità e le categorie dei cittadini che le Regioni devono rispettare». Saltamartini riordina i fattori . 

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