OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
ANCONA - Con i ricoveri ospedalieri che aumentano a ritmo sostenuto, l’unico modo per evitare la saturazione dei reparti è garantire una risposta territoriale adeguata all’accelerata del Covid.
LEGGI ANCHE:
Per questa ragione, una delle misure su cui sta lavorando palazzo Raffaello è il potenziamento delle Unità speciali per la continuità assistenziale, che effettuano i controlli domiciliari dei malati o sospetti contagiati e, se necessario, i tamponi per la verifica della positività al virus.
In prima linea
Sono la prima linea del fronte ed è previsto che ci sia un’unità ogni 50mila abitanti.
I macchinari
Il ruolo fondamentale che hanno le Usca è quello di arginare lo tsunami che rischia di travolgere di nuovo, come fu nella prima ondata dell’emergenza sanitaria, i reparti ospedalieri, saturandoli al punto di non poter più offrire le cure ordinarie. Per garantire che ai nosocomi arrivino solo i casi che davvero necessitano di ospedalizzazione, si sta lavorando anche per dotare le equipe delle Usca di macchine per l’ecografia polmonare a domicilio: «ne abbiamo comprati già 25 e stanno per arrivare», aggiorna la road map l’assessore. La rete territoriale delle Usca prevede che le squadre vengano attivate dai medici di medicina generale, dai pediatri di libera scelta o dalla guardia medica. Garantiscono la presa in carico dei pazienti sintomatici o sospetti che non richiedono ricovero ospedaliero ma che hanno comunque necessità di essere monitorati, come ad esempio le persone in isolamento. Le stesse Unità devono effettuare anche tamponi domiciliari dei pazienti sintomatici.
Tempi di attesa
Equipaggiate con i dispositivi di sicurezza individuali idonei, consentono interventi precoci, riducendo i tempi di attesa per tamponi e interventi assistenziali e prevenendo, quando possibile, l’acuirsi della malattia, riducendo in questo modo eventuali necessità di ricovero. Ogni task force è operativa sette giorni su sette dalle 8 alle 20, è composta da almeno due operatori - due medici, oppure un medico ed un infermiere –, coordinata da un medico di medicina generale senior, convenzionato da più di dieci anni, e supportata da un pediatra di libera scelta con disponibilità telefonica.
I fattori chiave
Possono far parte dell’unità speciale i medici titolari o supplenti di continuità assistenziale, i medici che frequentano il corso di formazione specifica in medicina generale e, in via residuale, i laureati in medicina e chirurgia abilitati e iscritti all’ordine di competenza. I fattori chiave che caratterizzano le Usca sono il tempo – ovvero la tempestività dell’intervento – e lo spazio, cioè la casa, dove somministrare farmaci antivirali dedicati per evitare di finire in ospedale in condizioni critiche. Gli strumenti del mestiere sono diversi e vanno dai saturimetri agli ecografi portatili, fino ad arrivare ai palmari.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico