ANCONA - Il Covid non frena la vendemmia. Anzi ci sono numeri importanti in quasi tutta Italia e da record nelle Marche. Da noi una crescita stimata ad inizio raccolta sul 15% ma...
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La geografia dell’annata produttiva vede in leggero incremento il Nord (+3% sul 2019) mentre al Centro e al Sud le quantità si dovrebbero ridurre rispettivamente del 2 e del 7%. Tra le principali aree produttive, segno più per le Marche (+15), per Piemonte e Trentino-Alto Adige (+5%), Lombardia (+10%), Emilia-Romagna e Abruzzo (+7%). Calo della produzione invece in Toscana e Sicilia (-15%), Friuli-Venezia Giulia (-7%) e Puglia (-5%).
Il commento di Cotarella
«L’annata 2020 - afferma il presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella - si presenta con delle uve di ottima qualità, sostenute da un andamento climatico sostanzialmente positivo, che non possono che darci interessanti aspettative per i vini provenienti da questa vendemmia». «Il settore vitivinicolo italiano - dichiara Raffaele Borriello, direttore generale dell’Ismea - ha dato prova di una straordinaria capacità di ripresa e resilienza riuscendo a reggere l’urto di questa crisi senza precedenti che si è abbattuta sul sistema produttivo globale».
La soddisfazione di Mazzoni
«Dal punto di vista climatico e meteorologico - conferma Alberto Mazzoni, direttore dell’Istituto marchigiano tutela vini, il più grande consorzio della regione - la vendemmia 2020 si presenta positiva. Nonostante alcune aree circoscritte, che sono state colpite da episodi grandinigeni, la distribuzione di piogge è stata omogenea e favorevole. Grazie all’esperienza maturata negli anni e alla professionalità dei tanti agronomi che lavorano nei nostri vigneti, le prime uve portate in cantina ci indicano che possiamo contare su un’annata buona, con punte ottime, oltre a una resa uva-vino molto interessante, grazie ai grappoli resi turgidi dalle ultime precipitazioni. E i volumi si prospettano interessanti anche perché non ci sono state malattie che hanno interessato i grappoli o le foglie. Possiamo stimare - conclude Mazzoni - che avremo una quantità superiore del 15% rispetto allo scorso anno, con la possibilità di raggiungere il milione di ettolitri. La raccolta delle uve per le basi spumante è già iniziata per tutte le denominazioni marchigiane che prevedono questa tipologia. Seguiranno le uve per le altre tipologie di vini, fino a terminare con il Montepulciano». Verdicchio e Passerina faranno la parte del leone. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico