Covid, cala la pressione sulle rianimazioni delle Marche, ma resta alto il numero delle vittime

Covid, cala la pressione sulle rianimazioni delle Marche, ma resta alto il numero delle vittime
ANCONA - Ci sono volute settimane, ma qualche segnale positivo, derivato dalla stretta della zona arancione e dalle ordinanze della Regione Marche, si comincia a intravedere....

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ANCONA - Ci sono volute settimane, ma qualche segnale positivo, derivato dalla stretta della zona arancione e dalle ordinanze della Regione Marche, si comincia a intravedere. Intanto i positivi: ieri erano 381 - stabili rispetto ai giorni scorsi - ma con un numero di tamponi che hanno superato la soglia dei 5mila: dunque solo il 7% dei marchigiani che si sono sottoposti al test, molecolare e antigenico, sono risultati infetti.

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Poi c’è il nodo ricoveri, su cui si sofferma l’attenzione degli esperti dell’Istituto superiore della sanità e che costituisce uno degli indicatori più importanti per determinare il passaggio ad una delle tre fasce d’allerta.

 

In questo caso, nel giro di quattro giorni, le terapie intensive hanno liberato una ventina di posti letto nelle Marche, passando dagli 83 ricoverati in gravi condizioni del 14 dicembre, ai 61 degenti di ieri. Meno 10 ricoveri anche nei reparti non intensivi e più 37 dimessi rispetto al giorno precedente, per un totale di 491 ricoveri Covid nelle strutture ospedaliere. Si allenta la pressione sanitaria ma il tributo di vite per questa seconda ondata pandemica è ancora alto. Dieci i decessi registrati nella giornata di ieri dal Gores con un’età che varia dai 53 ai 90 anni: cinque vittime sono della provincia di Ancona, due di Pesaro e tre di Ascoli. Tutti, tranne un uomo di 77 anni ricoverato a San Benedetto, avevano patologie pregresse aggravate dal virus. Sui 381 positivi, 113 sono in provincia di Pesaro Urbino, 86 in quella di Macerata, 68 in quella di Ancona, 65 in provincia di Fermo, 30 in quella di Ascoli Piceno e 19 da fuori regione. Questi casi comprendono soggetti sintomatici (53), contatti in setting domestico (82), contatti stretti di casi positivi (99), contatti in setting lavorativo (25), contatti in ambienti di vita/socialità (16), contatti in setting assistenziale (5), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (6), screening percorso sanitario (7). Per altri 88 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Sui 1.620 test antigenici e sono stati riscontrati 74 casi positivi, da sottoporre a tampone molecolare.

 

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Corriere Adriatico