Il caso Guzzini riporta Confindustria nel pantano: pochi candidati e veti incrociati

Macerata, il caso Guzzini riporta Confindustria nel pantano: pochi candidati e veti incrociati
MACERATA - Il direttivo di Confindustria si riunirà nel pomeriggio di oggi per valutare le dimissioni del presidente Domenico Guzzini. L’imprenditore recanatese era...

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MACERATA - Il direttivo di Confindustria si riunirà nel pomeriggio di oggi per valutare le dimissioni del presidente Domenico Guzzini. L’imprenditore recanatese era stato eletto nel gennaio di quest’anno, dopo i quattro anni a guida Gianluca Pesarini.

Peraltro all’indicazione di Domenico Guzzini si era arrivati dopo un percorso lungo e tortuoso: il comitato dei saggi, formato dagli ultimi tre presidenti dell’associazione di categoria, aveva faticato non poco per trovare disponibilità all’incarico di presidente da sottoporre poi al gradimento dei soci. 

 

Il nome 

Alla fine l’unico nome che aveva superato lo sbarramento minimo chiesto dal regolamento per essere ammesso come candidato all’assemblea dei soci era stato quello di Domenico Guzzini, 60 anni, laureato in Economia e presidente della Fratelli Guzzini di Recanati, azienda che produce oggettistica per la casa. Nando Ottavi, Stefano Clementoni e Oliviero Rotini- questi i saggi di allora - presentarono appunto il nome di Guzzini all’assemblea dei soci che dette il via liberà. Ora il rischio è quello di finire di nuovo nel pantano della mancanza di disponibilità da un lato e dall’altro di veti più o meno incrociati. Prima la crisi economica, ora l’emergenza Covid: nelle aziende sono tanti quelli che hanno molto da fare per affrontare la tempesta in corso, pochi quelli che appunto hanno disponibilità di tempo e voglia per controllare anche il vascello di Confindustria. Difficile dire ora da dove si potrà ripartire e con chi. Se le dimissioni di Guzzini oggi dovessero essere ratificate, l’ordinaria amministrazione dovrebbe passare nelle mani di un vicepresidente: gli attuali sono Michele Paoloni (Manifattura Paoloni Spa) che ha la delega alla Internazionalizzazione, Fausto Pigini (Pigini srl) che ha la delega Ricerca e Sviluppo ed infine Carlo Resparambia (Progeco Costruzioni Generali srl)   che ha la delega alla Ricostruzione. Nel gruppetto dei vicepresidenti c’era anche Sandro Parcaroli (Med) che però nel frattempo è diventato il sindaco di Macerata e ha lasciato l’incarico nell’associazione di categoria. Ora si riparte, non è chiarissimo con chi. Sicuramente con uno dei vicepresidenti per la transizione, poi il ritorno in mare aperto alla ricerca delle candidature per la presidenza

La platea

Candidature da condividere con la vasta platea dei soci che negli anni passati aveva già avuto modo di manifestare dissenso rispetto ad alcune scelte, come la fusione tra le varie territoriali di Confindustria rimasta sulla carta. In tutto questo è anche possibile che il fronte civitanovese cerchi un modo per avere quella visibilità che finora sembra mancata: insomma, un momento di difficoltà legato alla vicenda Guzzini che rischia di avere forti ripercussioni interne, a meno che non emerga la figura di un traghettatore che metta d’accordo tutti. Il primo passo è comunque atteso per oggi dalla riunione del direttivo di Confindustria Macerata che esaminerà la pratica delle dimissioni di Guzzini per poi eventualmente affidare l’interim a qualcuno dei vice presidenti. Poi la trafila dei saggi e la scelta delle candidature da portare in assemblea.

 

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Corriere Adriatico